23 settembre 2008

T-RED: una storia dai contorni oscuri

COMUNICATO STAMPA

T-RED: UNA LUNGA STORIA DAI CONTORNI OSCURI

E' NOTIZIA DI QUESTI GIORNI, CHE L’INDAGINE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MILANO HA PORTATO ALL’ARRESTO DEGLI AMMINISTRATORI DELLE SOCIETÀ COINVOLTE E HA CHIAMATO IN CAUSA LA RESPONSABILITÀ DI PUBBLICI UFFICIALI, DI FUNZIONARI E DEL COMANDO DEI VIGILI. CIO' RENDE ANCORA PIU GRAVI LE IPOTESI DI SCORRETTEZZA NELLA GESTIONE DI TUTTA QUESTA VICENDA A SEGRATE.

LA NOSTRA POSIZIONE NEI CONFRONTI DELL’ISTALLAZIONE DEI T-RED A SEGRATE È SEMPRE STATA CHIARA:
NON SIAMO CONTRARI PER PRINCIPIO AD INTRODURRE INNOVAZIONI TECNICHE CHE MIGLIORINO LA SICUREZZA DELLE STRADE. MA QUESTA INTRODUZIONE VA FATTA APPLICANDO TUTTE LE REGOLE CHE SALVAGUARDINO:
- I DIRITTI DI TUTTI GLI UTENTI DELLA STRADA
- LE LEGGI CHE REGOLANO L’ASSEGNAZIONE DEGLI APPALTI.

SAPPIAMO CHE OCCORRE SOSPENDERE IL GIUDIZIO FINALE IN ATTESA DELLE SENTENZE MA NEL FRATTEMPO....................

NESSUNO INTENDE FARE UN GESTO DI CORRETTEZZA AUTOSOSPENDENDOSI DALL’INCARICO IN ATTESA CHE SI’ FACCIA CHIAREZZA SU TUTTA LA VICENDA? ??

SEGRETERIA PARTITO DEMOCRATICO SEGRATESE


Commento personale della

Redazione di Segrate Democratica:

Vergogna !!!



Segrate 23 Settembre 2008

18 settembre 2008

Pensieri Berlinesi

Die Berlin Mauer - The Berlin Wall


Pensieri Berlinesi davanti al Muro

Una sera di settembre 2008 mi sono trovato sulla Zimmerstrasse, la strada dove venti anni fa passava il muro, vicino al vecchio Charly Point USA, tanto famoso cinematograficamente. Il Muro statisticamente rappresenta oltre 5.000 berlinesi fuggiti verso la libertà. Sembrano pochi, ma farli scappare uno per volta, sono veramente tanti. Ottanta persone, purtroppo non ci sono riuscite e sono cadute vittime del regime della Germania Democratica. Dalla parte di Berlino Est, trovavi un muro grigio, cani feroci, fili elettrici ad alta tensione, mitragliatrici che entravano in funzione automaticamente, etc… A Berlino Ovest, dall’altra parte del muro, giovani artisti e graffitari, esprimevano liberamente la loro voglia di vivere in un mondo di pace, dipingendo il muro con colori vivaci.
Mi è venuto spontaneo fare una riflessione sui muri e sui nostri graffitari. A casa nostra tanti amici, tanti compagni, sono ancora rimasti dietro il Muro, continuando a graffitarlo dalla parte sbagliata, senza accorgersi che il Muro non c’è più. Rifiutano di riconoscere una realtà che è in continua evoluzione. Sono nostalgici di un qualcosa che, fortunatamente, in Italia non abbiamo mai provato direttamente.
Il conservatorismo intrinseco in quest’atteggiamento porta a non recepire la necessità dei piccoli e costanti cambiamenti che una società moderna necessita. Chi vive in zona di terremoti, sa quanto siano importanti le piccole continue scosse di assestamento, proprio per evitare l’accumulo di energia negativa e la conseguente violenta scossa rivoluzionaria, la Number 1. Cerco in ogni modo di mettermi nei loro panni.
Per rinunciare a quello in cui hanno creduto finora, occorre proporre loro qualcosa che valga. Tocca a noi Riformisti fare questa proposta in maniera chiara e convincente. Una proposta ambiziosa ma realistica e sostenibile, che tenga conto delle esigenze delle persone, dell’ambiente, del mondo del lavoro, senza demonizzare nessuno. Bisogna fare la guerra alla povertà, non alla ricchezza. Dobbiamo impegnarci per creare nuovi e sani posti di lavoro, giustamente retribuiti senza sprecare risorse per salvaguardare pochi posti di lavoro o privilegi indifendibili. La nostra proposta deve distinguersi da quella del centrodestra. Non dobbiamo copiarla per calcoli puramente elettorali. Nello stesso tempo non dobbiamo avere paura di fare propria qualsiasi proposta seria ed intelligente, da qualsiasi parte provenga. Fare a gara a promettere di più non ha senso. Ci sarà sempre un incantatore di serpenti che prometterà qualcosa ancora, senza mai riuscire a soddisfare le esigenze materiali di tutti. Desidero quindi proporvi quanto scritto da un maestro della democrazia, Alexis de Tocqueville. (29 luglio 1805 – 16 aprile 1859)


“De la Democrazia”

di Alexis de Tocqueville

“…. Può tutta via accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro . In effetti, nella vita di ogni popolo democratico vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e gli uomini quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri … Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati. (...).
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa, cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un gran popolo.” ….

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Un cordiale saluto

Rodolfo Di Nardo

11 settembre 2008


Segrate 10 settembre 2008

Rompo il silenzio con una buona notizia: ricordo di aver portato di persona il DVD di Arrakis alla sede del festival a Torino, proprio l’ultimo giorno utile per essere ammessi alle selezioni. Beh alla fine Arrakis è stato selezionato, sezione documentari italiani.
Sono onoratissimo di partecipare con un’opera zero-budget che non verrà commercializzata, frutto unicamente della passione mia e di
altre persone che hanno voluto aiutarmi.
Credo che sarà una favolosa occasione per conoscere altri documentaristi italiani e internazionali. Ho bisogno di conoscere altre persone in gamba che producano opere d’impatto, perchè da oramai due mesi nella mia testa frullano idee per il prossimo oscuramento. E al prossimo giro vorrei davvero presentare opere potenti e radicali che non siano necessariamente mie.
Questo post vuole anche essere un invito a chiunque conosca persone impegnate in qualche progetto che possa essere lanciato con il prossimo oscuramento dei blog italiani.
In questa fase (molto) embrionale sono interessato a qualsiasi tipo di proposta:reportage fotografico, inchiesta giornalistica, documentario, spettacolo teatrale, esperimenti di net.art, etc.

A presto,

Andrea Di Nardo

8 settembre 2008

Rachele, la cuoca preferita di Fassino

Ho il piacere, anzi, l'onore di presentarvi la cuoca preferita di Piero Fassino.

Quello che m'interessa sottolineare non sono le ricette con cui Rachele tiene a regime il nostro "Ministro ombra", bensì il fatto che, a 88 anni, la signora Rachele di Cinisello, con una storia partigiana alle spalle, dopo una vita spesa dietro al Partito e a tutte le vecchie feste dell'Unità, abbia ancora voglia di partecipare attivamente alla prima Festa Democratica di Milano. Questa voglia indistruttibile del fare è l'esempio migliore che dobbiamo seguire. Le nostre idee si possono sostenere in tanti modi. L'importante è crederci e la signora Rachele, sorpresa di essere al centro dell'attenzione a fianco di Fassino, con il suo sorriso, ci dice questo:
Non abbiate paura, l'impegno politico fa bene anche a 100 anni.

Rodolfo Di Nardo




Piero Fassino e la cuoca Rachele