13 novembre 2009

Primarie del 25 Ottobre a Segrate

di Maria Vittoria Solimena

Domenica 25 Ottobre, 1557 cittadini segratesi hanno affollato i sei seggi allestiti nei quartieri della nostra città, per eleggere il Segretario Nazionale quello regionale del PD.

Una partecipazione sopra le aspettative, che conferma l’affezione dei cittadini e l’importanza dell’utilizzo delle Primarie, come strumento democratico nella costruzione della rappresentanza politica.

Segrate, in linea con il dato provinciale e con quello della Zona Est Milano, ha decretato la vittoria di Pierluigi Bersani con 801 preferenze ed in regione, del giovane candidato a lui collegato Maurizio Martina, con 788 voti. Il dato della scorsa domenica conferma la sintonia tra gli iscritti e la più ampia platea degli elettori sia in termini di partecipazione, sia in termini di risultati. Infatti, la mozione Bersani, fortissima tra gli iscritti, è stata riconfermata fra gli elettori a maggioranza assoluta.

Riportiamo qui, di seguito, i risultati ottenuti, a Segrate, dai candidati nazionali e regionali, divisi per seggio, unitamente .

Primarie nazionali per seggio
Seggi Bersani Franceschini Marino
Segrate Centro 219 114 77
Milano 2 147 99 52
Redecesio/Lavanderie 142 94 49
Rovagnasco/Villaggio 168 112 72
San Felice 83 21 36
Novegro 42 13 5


Totale 801 453 291
% 51.84 29.32 18.83

10 ottobre 2009

Una brutta storia di mare

In memoria dei 73 giovani eritrei scomparsi nel Mediterraneo.

di Rodolfo Di Nardo

Stiamo parlando troppo delle nostre radici cristiane e non ci ricordiamo più di cosa significhi essere cristiani. Gesù Cristo ai pescatori, suoi primi discepoli, disse solo:


"Andate in pace e possa la pace di Dio accompagnarvi"

Anche i nostri giovani 73 eritrei andavano in pace. Fuggivano da una terra inospitale e da un regime dittatoriale. I migliori figli di Eritrea lasciavano il mare più bello del mondo per cercare rifugio ed ospitalità nei nostri porti. Forse parlavano un pò d'italiano ricordando le storie dei loro nonni, di quando, come Ascari, combattevano a fianco e per gli "italiani brava gente".

Nel momento di bisogno nessuno li ha aiutati. Anche le leggi del mare, che impongono di prestare aiuti ai naufraghi, sono state stravolte ed ignorate. Per oltre 20 giorni sono rimasti soli in mezzo al mediterraneo, un mare che nei secoli ha sempre unito popoli diversi.


The Lord is my pilot

Scriveva Baudelaire nei "Fleurs du Mal", che l'uomo libero ama sempre il mare perchè il mare è il suo specchio e così contempla la sua anima nello svolgersi infinito dell'onda.

Vorrei che tutte le persone che si sentono liberi, che amano il mare ed ancora hanno il coraggio di contemplare la propria anima, si uniscano a me per dedicare ai 73 eritrei dispersi il Salmo 23, nella sua versione marinara.


In memoria dei 73 eritrei dispersi in mare.

The Lord is my Pilot,
I shall not drift.
He guides me across the dark waters.
He steers me in deep channels.
He keeps my log. He pilots me by the star of holiness
for His name's sake.

Yea, though I sail 'mid the fenders and tempests of life
I shall dread no danger for He is near me.
His love and care
shelter me.

He prepares a harbor before me
in the homeland of eternity.
He anoints the waves with oil,
my ship rides calmly.

Surely sunlight and starlight
shall favor me on my voyages
and I will rest in the Port of our Lord
forever.

Il Signore è il mio Pilota,
non andrò alla deriva.
Attraverso acque oscure mi conduce
In canali profondi mi segue.
Regge il mio solcometro.

Mi guida verso la stella della santità,
per amore del Suo nome.

Sì, nonostante io navighi tra le bufere e le tempeste della vita,
non temo alcun male, perché Lui è accanto a me.
Il Suo amore e le Sue cure
mi danno riparo.

Davanti a me Egli prepara un porto,
nella terra dell’eternità.
Cosparge le onde con olio,
la mia nave procede con calma.

Di certo la luce del sole e delle stelle
mi sosterrà nei miei viaggi
e riposerò nel Porto di nostro Signore
per sempre.

9 ottobre 2009

A dda passa’ à nuttata

di Bruno Rindone

Prodi era ancora Presidente del Consiglio,Penati Presidente della Provincia di Milano, e a Segrate si azzuffavano su chi dovesse edificare per primo sulle aree edificabili (e anche su quelle non edificabili perche’ sottoposte a vincolo aeroportuale o perche’ agricole). Il Sindaco, un ragazzaccio, secondo le regole non scritte di certa politica di centro-destra (arraffa tutto cio’ che puoi, ma con il consenso dei capi) li butto’ fuori tutti quanti e cerco’ nuove soluzioni. Tra gli altri, si rivolse al Partito Democratico segratese, con cui stilo’ un accordo che comprendeva cose buone, come ad esempio una attenta valutazione delle iniziative sul territorio, e gli strumenti per attuarle. Questi strumenti erano due assessori da scegliere tra alcuni nomi proposti dal Partito Democratico, la Presidenza della Commissione Territorio, l’indicazione di validi professionisti che affiancassero il lavoro nel campo dei servizi sociali e nel campo del la gestione del territorio, la scelta di costruire il Piano di Governo del Territorio, che sostituisse un Piano Regolatore ormai bucato come un colabrodo.

E cosi’ si parti’. Chi scrive fu scelto dal Sindaco come Assessore all’Ecologia e all’Ambiente, senza programma, senza direttive, e sbarco’ in una giunta di centro-destra quasi completamente esautorata dall’attivismo e dalla personalita’ del Sindaco.

Si pote’ fare poco: l’aumento della raccolta differenziata, l’allontanamento dello spettro di un termovalorizzatore a Segrate (c’era gia’ l’accordo), la diffusione del fotovoltaico e del solare termico, il blocco dello stupido tentativo di urbanizzare il Golfo Agricolo con 40 costruzioni e una parodia di campo da golf, l’opposizione alla soluzione adottata per lo sbocco della BREBEMI, con l’opinione che la grande viabilita’ deve essere in tunnel e non a raso (grande invenzione per Segrate, anche se ovvia in tutta Europa), la segnalazione che la vicenda del Centro Commerciale, se trattata da persona serie e capaci, poteva portare un beneficio, oltre ache alla viabilita’ locale, anche ai livelli di occupazione e alla vita dell’Aeroporto di Linate, e poco piu’. All’Assessore fu sempre impedito di mettere becco sul rumore aeroportuale.

L’Assessore all’Ambiente fini’ quindi per diventare l’ostaggio che la maggioranza di centro-destra avrebbe voluto usare per avere in Consiglio Comunale i quattro voti PD. Fu un ostaggio scomodissimo, perche’ scappava di continuo dalla sua prigione, nei blog, nelle interviste, nella vita quotidiana. Lo chiamarono “Cavallo Pazzo”.

Cade Prodi, non viene rieletto Penati, i termini dell’accordo con il Sindaco, gia’ in gran parte elusi, furono stracciati, ed emerse nel centro-destra un’altra verita’: “Abbiamo spaccato il PD, era questo che volevamo”. Conseguenza per noi: Via da li’.

Oggi ci stiamo preparando alle elezioni comunali, che affronteremo con un testa a testa con il Sindaco, che verra’ sicuramente ricandidato dal PdL, e, io penso, anche dalla Lega. Allucinazioni come una lista civica capitatata dal Sindaco, o illusioni, come la contrarieta’ della Laga all’attuale Sindaco sono ormai sepolte.

A noi tocca avere un candidato Sindaco giovane, nuovo, alla testa di una lista elettorale giovane, nuova e dotato di un programma serio, alto. Se per fare questo serve il Congresso del PD segratese, allora facciamolo subito. Se possiamo farcela con l’attuale gruppo dirigente, mettiamoci al lavoro subito, facciamo capire ai cittadini ed agli elettori che abbiamo chiuso una fase, ne abbiamo valutato gli elementi positivi e quelli negativi, e ora guardiamo al futuro.

Per cio’ che mi riguarda, torno a fare il semplice militante. Cambiando politica, usualmente si cambia la squadra.

8 settembre 2009

Lancio della campagna Congressuale della mozione Bersani

Un commento di Santina Bosco
Domenica 6 settembre, ore 17, una valanga di gente che riempie tutto il PalaLido di Milano.
L’occasione è quella della apertura della campagna congressuale alla segreteria del PD da parte di Pierluigi Bersani, in contemporanea alla festa democratica del vicino PalaSharp: una decisione che ha scatenato arrabbiature ed accuse di sottrazione di pubblico.

Comunque siamo qui, rumoreggianti per il (solito) inizio in ritardo, quando finalmente si presentano tutti insieme Bersani con Enrico Letta, Rosy Bindi e Massimo Dalema. Penati c’è, ma nelle retrovie. Vedo anche Matteo Colaninno e Livia Turco, e poi Vimercati e Porcari, Matteo Mauri ed altri leader locali. Servizio d’ordine vestito alla Blues Brothers.

Tutti gli oratori dicono che è iniziata la fase finale di Berlusconi e citano varie metafore: c’è chi si fa trascinare dai ricordi scolastici del declino dell’Impero Romano d’Occidente e chi parla cinematograficamente di viale del Tramonto, Bersani poeticamente dice “imbrunire”.....il concetto è chiaro.
Il primo speech è di Letta, che raccoglie consensi dalla folla perché dice cose inaspettate (per lui, che non è ben noto a questo pubblico), quali salutare in assenza Franceschini e Marino ricordando che il nemico è altrove e si chiama Berlusconi.; però strappa l’applauso quando dice che se il primo obiettivo bersaniano è quello di vincere le Primarie, quello finale è battere Berlusconi. E qui svela che Di Pietro è in sala;: è vero, lo vediamo, ma non dice nulla.
Tra un leader e l’altro parlano rappresentanti della piccola/media impresa, una direttrice scolastica, una donna impegnata della società civile e un sindacalista, vengono calorosamente applauditi, ma l’attesa di tutti è per i politici.
Rosy Bindi fa un bellissimo intervento, accolto da una salva di affettuosi applausi ed interrotto da altrettanti boati di consenso; ad esempio quando parlando della Lega e dei cattolici racconta che un prete suo amico l’ha ammonita a smettere di parlare sempre e solo delle proprie radici, dicendole che “un albero si riconosce dai suoi frutti e non dalle sue radici” e bisogna stare attenti se i frutti sono velenosi. Auspica che il declino di Berlusconi sia più rapido di quello dell’Impero Romano d’Occidente, mi sembra che prenda in giro questa ventata di speranza di vincere grazie alla morte provvidenziale dell’avversario.
Dalema è Dalema, non si scappa; caustico, divertente, disegna un mondo di intrighi attorno a Berlusconi, con giornalisti/sicari e cortigiane. Non dice nulla su quello che secondo lui ci vorrebbe per il partito e per il paese, ma distilla il suo intervento con grande maestria. (Quando alla fine tutti i big tornano sul palco, lui non c’è). Un grande, come Mazarino.
Ed infine arriva Bersani, con un discorso molto acuto e realistico, pratico ed accattivamente, che punta all’obiettivo di essere e costruire una alternativa di governo. Un discorso da segretario eletto, Bersani è manifestamente sicuro di avere lui la ricetta giusta per liberare noi ed il paese dalla destra che oggi spadroneggia. Le parole più belle sono quelle sulla economia vera, su come dovrebbe essere, liberata dalla cattiva finanza tremontiana: è molto divertente quando parla degli errori di “Giulio”, ma si sente il riso amaro di chi pensa che quell’uomo sta giocando con il nostro futuro.
Non parla tanto della forma partito, non chiarisce bene come deve essere fatto il partito bocciofila, ma si capisce che le alleanze ricercate sono simili a quelle del mai abbastanza compianto Ulivo.
Usciamo convinti che sarà un ottimo segretario, come è stato un ottimo ministro.

6 luglio 2009

Il menù de la pora gèent



di Rodolfo Di Nardo

Quando nel 1977 Enrico Berlinguer parlò di austerità come di un'occasione per cambiare l'Italia per instaurare più giustizia, efficienza, ordine, e, aggiungo, una moralità nuova, ebbe una grande visione, ma il termine "austerità" ricordava troppo la rigidità ed il grigiore del mondo comunista d'oltre cortina. Se avesse usato la parola "sobrietà" forse avrebbe convinto più gente, me compreso. Ora si parla sempre di più di sobrietà, di frugalità (attenzione la frugalità è troppo francescana, odora di santi, ma di santi in giro ne vedo pochi). Si parla di nuovi stili di vita sostenibili e quindi di sobrietà in contrapposizione al modello di vita propostoci fino ad ora basato sulla continua crescita, sullo spreco di risorse, sull'ottimismo e sul consumo fine a se stesso. Nessuno parla più dei vecchi sistemi di vita, di quando invece di andare dallo psicologo ci si confessava dal parroco e di quando, anzicchè seguire una dieta ipocalorica, consumavamo a casa pasti frugali. Così, in questo inizio estate dove tanto si è parlato di zoccole, (pardon ora si chiamano escort), propongo di tornare all"albero degli zoccoli" ricordandovi il vecchio menù della povera gente delle nostre valli.


Ul menù de la pora gèent

Ai studiuus che fan riceerch
Su cume se viveva tèemp indrèe
Vuraria dacch, se me permeten,
una quai indicaziun
su quel che l’era cinquant’ann fà
ul menù de la pora gèent.

Lunedì
Strachinn mesdì, brudinn la sera
Martedì
Brudinn mesdì, strachinn la sera.
Merculedì, Giuedì
Strachinn, strachinn,
Brudinn, brudinn
Venerdì
Ah de magher, de magher.
Sabet
Strachinn, stracott
Un pò de pancott
E la dumeniga ?
La dumeniga pulenta!!!
Pulenta e legur, in cà di casciadur.
Pulenta e pess,
In cà di pescaduur.
Pulenta e fam, in cà de tanti!!!.


17 giugno 2009

Ancora uno sforzo, grazie

Carissima, carissimo,
mi rivolgo a te direttamente perché nelle tue mani ora c’è una scelta decisiva.
Domenica 21 e lunedì 22 giugno ci sarà il ballottaggio per la Provincia.
In questa fase difficile per il Paese, nel mezzo di una pesante crisi economica, credo di aver fatto fino in fondo la mia parte con un solo pensiero in testa: il benessere di tutti i cittadini, a partire dai più deboli.
Ho fatto scelte concrete contro la crisi economica mettendo a disposizione delle famiglie in difficoltà 25 milioni di euro. Ho sostenuto i lavoratori nelle imprese in difficoltà, contribuendo così a difendere il tessuto produttivo. Mi sono occupato di chi aveva più bisogno.
Se condividi questi ragionamenti ti chiedo di sostenerli con il tuo voto. Perché so che per governare bene e per superare le difficoltà che abbiamo di fronte ci vuole competenza, esperienza e carattere. Non è una scelta di campo, è la scelta della concretezza e della competenza.
Il prossimo 21 giugno se vorrai potrai votare Penati e convincere i tuoi amici a fare altrettanto. Manda questa mail a tutto il tuo indirizzario mail.
Con il tuo voto possiamo continuare a fare il bene di tutti.
Spero di poter contare su tutto il tuo impegno e il tuo aiuto.

Con cordialità

Filippo Penati

8 giugno 2009

Importante iniziativa del PD per Tregarezzo e San Felice.

I consiglieri comunali del PD segratese continuano la loro battaglia sui fatti concreti per la salvaguardia del territorio comunale. La posizione del PD locale è sempre difficile, ma fa piacere constatare che sempre più cittadini segratesi riescano a capire il nostro progetto e ad apprezzare una politica rivolta alla risoluzione dei problemi reali della città e dei suoi abitanti.
Presentiamo qui di seguito un'altra iniziativa dei nostri consiglieri comunali, atta a risolvere i problemi della riqualificazione della Rivoltana, preservando il più possibile le esigenze dei cittadini di Tregarezzo e di San Felice. Naturalmente, suggerimenti o critiche costruttive sono e saranno sempre ben accette. Viceversa ai professionisti degli opposti interessi diremo sempre di no.
Rodolfo Di Nardo


INFORMATIVA SU RIVOLTANA - TREGAREZZO - SAN FELICE

Il giorno 4 giugno 2009 al mattino si è riunito la coferenza dei Capigruppo con la presenza del Sindaco Alessandrini oltre ad alcuni rappresentanti della Circoscrizione San Felice – Tregarezzo.
Il Sindaco ha espresso il suo punto di vista sulla soluzione del problema di Tregarezzo (riqualificazione Rivoltana e delocalizzazione abitanti di Tregarezzo), soluzione che prevede la sistemazione del tratto di Rivoltana davanti a San Felice in trincea e la costruzione del viadotto sopraelevato davanti a Tregarezzo per la direzione verso Peschiera mentre la Rivoltana procede a raso. Gli abitanti di Tregarezzo (chi vuole) verrebbero spostati in una costruzione da realizzare in Via Raffaello al bordo del costruendo Centro Polifunzionale.
Il PD, attraverso il suo capogruppo Cristofori, ha espresso una soluzione diversa (sostenuta poi dai rappresentanti della Circoscrizione) e già in precedenza espressa nell’assemblea di San Felice del 13 Maggio scorso. La soluzione è la seguente:
Il problema della delocalizzazione degli abitanti di Tregarezzo è difficile anche se non impossibile ma prenderà molto tempo senza che ci sia un impegno formalizzato entro tempi brevi da parte delle amministrazioni che garantisca i cittadini. Il consiglio è quello di continuare a perseguirlo ma senza mescolarlo al problema della riqualificazione della Rivoltana.
Per la soluzione della Rivoltana quella consigliata da Cristofori è la realizzazione di una Galleria dalla rotonda di Limito a poco prima della rotonda di Novegro, soluzione che ha i seguenti vantaggi:
Non occorre modificare il tracciato della Rivoltana attualmente esistente in quanto il traffico diventerebbe marginale una volta costruita la galleria.
I costi della galleria con le moderne tecnologie di escavazione potrebbero essere accettabili in relazione ad un progetto importante come la BreBeMi e in ogni caso devono essere calcolati al netto dei costi dei viadotti vari nella zona di Tragarezzo (tre livelli?)
Si evita la divisione del territorio Nord Sud conseguente alla realizzazione di una Rivoltana a quattro corsie a raso o in trincea.
Si salvaguardano sia gli abitanti di San Felice che quelli di Tregarezzo che non intendessero delocalizzarsi, sia in relazione ai problemi del rumore che dell’inquinamento atmosferico.
Il sindaco pare abbia accettato di sostenere questa proposta caldeggiata da tutti i presenti. Inoltre nel pomeriggio si è riunita la commissione Viabilità che ha ribadito gli stessi concetti in relazione ad una mozione a firma di vari consiglieri e che Cristofori propone di emendare secondo i concetti sopra esposti e che dovrebbe essere votata dal CC all’unanimità per dare al Sindaco il mandato di discutere tutto il problema con l’appoggio del CC. Si propone anche un OdG in cui si chiede di formare una delegazione che incontri l’assessore regionale Cattaneo e i rappresentanti della BreBeMi, delegazione alla quale dovranno partecipare anche i consiglieri di Circoscrizione oltre al presidente della Commissione Viabilità.
Il giorno 15 Giugno la mozione verrà discussa in CC.
Il Capogruppo PD
Fernando Cristofori

27 maggio 2009

Berlusconi Bella Ciao

Sic transit gloria mundi

di Rodolfo Di Nardo

Il Berlusconi abbronzato dal sole estivo della Costa Smeralda con la bandana, (un po’ corsara, molto tombeur de femme) lo ritroviamo il 25 Aprile ad Onna, con il fazzoletto da partigiano, in un cielo livido e terremotato. Il 29 Aprile la situazione è già cambiata. Dal Berlusconi Bella Ciao, si passa al Berlusconi Belle Ciao, cantato dalla sig.ra Lario al grido impietoso di "Veline alle europee? Ciarpame senza pudore". Poi, dopo il Porta a Porta del 5 Maggio, ed il suo rifiuto a rispondere alle 10 semplici domande del quotidiano Repubblica, constatiamo una continua perdita d'identità, non di Berlusconi, bensì dell'elettorato cattolico e moderato che ha votato per lui. A tanti amici e conoscenti di area moderata e cattolica mi sono permesso di fare una sola domanda:

Al prossimo "Family Day" ti sentiresti a tuo agio a manifestare assieme al sig. Berlusconi accompagnato dalla famiglia Letizia?

In attesa di un vostro commento, e delle risposte del sig. Silvio Berlusconi, alleghiamo le 10 domande che "il Giornale" ha posto al nostro Dario Franceschini, assieme naturalmente alle dieci risposte che Franceschini ha prontamente dato.

Le dieci domande del Giornale e
le 10 risposte di Dario Franceschini

Domanda-1)
Lei viene dalla Dc, e ora è il leader di un partito che mette insieme gli ex democristiani con gli ex comunisti. Niente da obiettare. Ma le chiediamo se lei ricorda come, per decenni, il Pci usò contro la sua Dc la tecnica dell’illazione, del sospetto non provato, dell’accusa demonizzante. Provi a sfogliare la raccolta dell’Unità e guardi che cosa scriveva della Dc. Che Andreotti era un mafioso. Che Moro era Antilope Cobbler. Che le stragi erano gestite dal ministero dell’Interno. Anche allora, come oggi, zero prove. Che cosa pensava allora, lei democristiano, di quel modo di fare politica?
Risposta-1)
Mi sembra una ricostruzione un po’ caricaturale del rapporto tra la Dc e il Pci. Polemica politica, conflitto non hanno mai impedito ai due partiti di condividere principi istituzionali. Il paragone mi appare, dunque, infondato, sia dal punto di vista storico che politico. Quanto allo stile di vita ognuno può giudicare quale differenza vi sia tra Berlusconi, Andreotti e Moro.

D-2) Lei è cattolico, onorevole. Ha presente che cosa è scritto nel Vangelo riguardo a «mormorazione, ingiuria e calunnia»? Le segnalo Matteo 5, 21-22. La calunnia è equiparata all’omicidio.
R-2) «Il Giornale» continua a fare confusione, io non ho mai mosso un rilievo di carattere etico sui comportamenti personali del presidente del Consiglio, bensì un rilievo politico ai silenzi e alle omissioni che finora ci sono stati. Quanto al Vangelo non lo tirerei in ballo in polemiche come queste: lì ci sono parole che devono illuminare le coscienze di tutti. Sicuramente il dovere della verità. Sempre.

D-3) Silvio Berlusconi ha riferito alcuni fatti a quanto pare non veri: che Letizia era l’autista di Craxi e che con lui ha discusso di liste elettorali. Giuliano Ferrara le ha definite «le bugie bianche» del premier. D’accordo. Si possono esprimere giudizi negativi su queste risposte. Gli elettori possono trarre le conseguenze che vogliono. Ma secondo lei questa è materia da impeachment?
R-3) L'espressione usata da Giuliano Ferrara è intrigante ma non vera. Le «bugie bianche» di cui lui parla non sono poi così bianche mentre sono certamente bugie. È dall’inizio di questa vicenda che Berlusconi dà versioni di comodo e contraddittorie e poi le cambia per cercare di uscire da vicoli ciechi in cui lui stesso si è cacciato. Risponda una volta per tutte alle domande senza cercare scorciatoie. Per altro nessuno di noi ha mai parlato di impeachment e ho anche spiegato che questa vicenda non può essere oggetto di atti parlamentari.

D-4) Secondo lei è più grave pronunciare queste «bugie bianche» o accusare un uomo, senza prove, di essere un depravato sessuale? Un «malato»?
R-4) Non sono stato io e nessuno del Pd a usare le espressioni che il «Giornale» mi attribuisce. La domanda la rivolga a chi le ha usate...

D5) Lei che, come dicevamo, si è sempre smarcato da Di Pietro per i suoi toni, non si sente a disagio nel trovarsi ora al suo fianco in questa campagna?
D-6) E nessun disagio a trovarsi in sintonia con una Emma Bonino improvvisamente calata nei panni di santa Maria Goretti?
R-5 e R-6) Una risposta per due domande. Noi democratici non facciamo nessuna campagna. Chiediamo solo trasparenza a chi ricopre la più alta carica di governo. Nell’interesse delle istituzioni, degli italiani (anche di quelli che votano per il centrodestra) e della credibilità del nostro Paese nel mondo. Del resto se persone così diverse tra loro come Di Pietro ed Emma Bonino sollevano i nostri stessi dubbi vorrà proprio dire che non si tratta né di giustizialismo né di moralismo.

D-7) Lei ha sempre detto che «bisogna parlare dei problemi reali del Paese». Non si sente fuori posto a inseguire il gossip?
R-7) Il gossip non c’entra e io non lo inseguo. Il problema è molto serio e riguarda il modo di intendere e di vivere il potere. Potrei far notare che la questione è stata sollevata da una fondazione vicina alla destra. E potrei anche aggiungere, come è stato autorevolmente osservato, che si tratta di un tema che ha molto a che fare con quella che chiamiamo emergenza educativa, con i modelli che proponiamo ai giovani. Ma mi lasci dire un'altra cosa: io passo il mio tempo a parlare di problemi reali del Paese. Ho proposto un assegno per chi perde il lavoro anche se è un precario, ho chiesto l’election day per destinare i soldi risparmiati alle forze di polizia, ho chiesto una tassa di solidarietà ai più ricchi (cominciando dai parlamentari) per aiutare i più poveri, ho proposto di sostenere 100mila giovani meridionali alla ricerca di lavoro. Il vostro giornale ha mai dedicato una riga a tutto ciò? E il governo si è limitato a votare no in Parlamento. Ecco un po’ di cose concrete.

D-8) La famiglia di Noemi può non apparire simpatica o gradevole agli occhi suoi e di molti altri. Ma lei ha notizia di reati commessi dal signor Letizia? O di suoi rapporti con la malavita? Basta la pacchianeria di capelli brillantinati e di una catena d’oro esibita sul petto a camicia sbottonata per essere camorristi?
R-8) Non ho mai parlato né della famiglia Letizia, né di camorra, relativamente a questa storia, né di brillantina. Quanto alla pacchianeria ognuno ha i suoi gusti.

D-9) Non si chiede, lei che è padre di due figlie, come può sopravvivere una ragazza di diciotto anni fatta passare dai giornali di mezzo mondo per una sgualdrina? (Anche qui, mi perdoni la ripetitività: senza mezza prova).
R-9) Me lo chiedo e penso sia vittima di una situazione più grande di lei. Io non ho mai detto una parola su questa ragazza appena diciottenne, non ho mai pronunciato in pubblico neppure il suo nome.

D-10) Lei l’11 maggio scorso aveva detto a La Stampa: «Non mi interessa la vicenda personale del premier. Su questo ogni italiano si fa la propria opinione ragionando con la propria testa». Come mai adesso dice invece che è «una questione di Stato»?
R-10) Non ho mai cambiato idea: continuo a non occuparmi dei problemi personali del premier e anzi mi dispiace che coprano il confronto pubblico sui problemi della crisi. Ma è Berlusconi ad aver cancellato il confine tra privato e pubblico, facendo di questa scelta una sua cifra distintiva e uno strumento con il quale costruire consenso. E oggi finisce prigioniero di questa scelta. Quanto alla domanda fuori sacco mi lasci dire che non c’è niente di più serio, me lo lasci dire, della credibilità e della autorevolezza delle istituzioni e delle persone che le guidano.

26 maggio 2009

Aperò con Scalfarotto alla Locomotiva di Segrate

APERITIVO CON I CANDIDATI DEL PARTITO DEMOCRATICO

- Ivan Scalfarotto, candidato alle europee
- Antonella Parisotto candidata alla Provincia di Milano per il PD e

- Carlo Vezzoni candidatoalla Provincia di Milano per la lista Penati

Appuntamento presso il ristorante
La Locomotiva
in via Grandi 28 a Segrate


mercoledì 27 maggio alle ore 19,30


Circolo P.D. Segrate – www.pd-segrate.com

11 maggio 2009

Inaugurazione nuova sede del CSA Baraonda

Ieri, 9 maggio, è stata la Giornata della memoria per le vittime di terrorismo e stragi.
Sul Corriere della Sera era possibile leggere una lettera intensa, firmata da Benedetta e Luca Tobagi, figli del giornalista assassinato nel 1980 da un gruppo di estrema sinistra, che invitavano a "Chiudere una stagione di odio e rancore" ed a "lasciare spazio a una volontà condivisa di costruire un futuro diverso".
Forse non è solo una coincidenza che il CSA Baraonda abbia scelto una giornata così fortemente simbolica per inaugurare, dopo tante fatiche, la nuova sede di via Pacinotti.
Provo un profondo affetto per il Baraonda, un po' perché ne ho seguito la nascita, nel 1995, e la crescita, un po' perché nel suo collettivo oggi ci sono tanti amici, compagni di classe, vecchi compagni di oratorio, degli scout, etc.
E pur non avendo condiviso alcune scelte, come ad esempio il recente comunicato distribuito inopinatamente il 25 aprile, riconosco al Baronda tantissimi meriti, la passione, la volontà, l'impegno, le battaglie culturali, le innumerevoli attività sociali, di socializzazione, riflessione, formazione, svago e lo sforzo di accogliere al suo interno anche ragazzi difficili. L'esistenza stessa del Baraonda ricorda a tutti noi che è possibile sognare una società diversa dall'attuale, che c’è ancora chi, ad occhi aperte e con i piedi per terra, si pone una utopia come meta.

C'è una poesia di Eduardo Galeano che dice:
"Lei è all'orizzonte: mi avvicino di due passi.
Lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là.
Per quanto io cammini non la raggiungerò mai.
A che cosa serve l'utopia?
Serve proprio a questo: a camminare."

Ecco perché Segrate ha bisogno del CSA Baraonda.
Perché serve proprio a questo: a camminare.

Agli amici del collettivo Baraonda faccio i migliori auguri per una buona strada.

Paolo Micheli
Partito Democratico di Segrate





7 maggio 2009

Il "Golf Agricolo": che bella idea.

di Bruno Rindone
Assessore all'Ambiente del comune di Segrate


Che bella idea! 800.000 metri quadrati di terreno agricolo alle porte di Milano, proprio accanto al quartiere di Milano-2, voluto da Berlusconi circa trenta anni fa, e citato nelle riviste di architettura come un esempio di residenzialita’ immersa nel verde. La bella idea prevede di mutare la destinazione d’uso di questa porzione di territorio da agricolo in residenziale, e di collocarvi quaranta fabbricati e un campo da golf con otto buche.

A questa bruttezza gli abitanti di Milano-2 si sono ribellati, ed a loro e’ stato proposto un progetto ridotto: la meta’ delle costruzioni (tutte al confine con Rovagnasco), ancora il campo da golf. Senza capire che il brutto anatroccolo rimane brutto, perche’ cio’ che non va in lui e’ proprio quella caricatura della naturalita’ che e’ il campo da golf, con le enormi quantita’ di fitofarmaci che richiede, e con la sua immagine di natura fasulla. Tanto varrebbe farlo di plastica, e proteggerlo dalla pioggia con un bel tendone, su cui dipingere paesaggi esotici.

E quello che non va nel brutto anatroccolo e’ la voglia di cancellare la natura vera, quella natura che ha fatto Milano-2 cosi’ bella, per metterci una finzione di natura. Certo, il gioco del golf, come molti altri sport, se praticato per diletto fa bene, al cuore ed all’anima, ma l’est milanese non e’ certo sprovvisto di campi da golf. Avere un campo da golf sotto casa non e’ molto diverso che avere sotto casa un’autostrada, una discarica, un termovalorizzatore.

Con una differenza pero’: autostrada, discarica, termovalorizzatore possono essere necessari alla collettivita, il campo da golf no. E allora, bocciata questa proposta perche’ poco seria, che fare?

Il territorio del Comune di Segrate ha subito una grande trasformazione negli ultimi anni. Infatti, accanto alla questione irrisolta, ma non irrisolvibile, del nuovo quartiere Santa Monica, in cui e’ evidente in alcuni la voglia di cancellare gran parte della porzione destinata ad edilizia convenzionata (e quindi con prezzi, in teoria, abbordabili) in edilizia libera (e quindi con prezzi meno abbordabili), vi sono alcune realizzazioni positive. Il nuovo quartiere Centro Parco, ad esempio, con una porzione a verde non indifferente e con uno scenario naturalistico importante. Anche il Centro Polifunzionale e’ un progetto di qualita’, proprio perche’ collocato all’interno di una collinetta artificiale , e per il molto verde intorno.

In questo quadro, ripetere, trenta anni dopo, sulla porzione di terreno agricolo di cui si parlava, la stessa operazione di qualita’ che condusse trenta anni fa a Milano-2, sarebbe di grande valore. Si realizzerebbe l’idea che un Comune alle porte di una grande citta’ da’ maggior valore al suo territorio se vi preserva quote importanti di naturalita’ (quella vera, non quella fasulla di un campetto da golf). Strutturare quindi questa porzione del Comune come un bosco urbano, all’interno del quale sono immerse residenze e servizi in quantita’ tale da rispettare la naturalita’ del luogo e’ quindi un’idea forte, ben più forte del banale campetto da golf contornato da quaranta ( o trenta, o venti) costruzioni.

Inoltre, questa configurazione del territorio del Comune di Segrate permetterebbe di costituire una continuita’ con le grandi aree verdi del parco sud agricolo, di cui una piccola parte e’ nel territorio del Comune di Segrate, e di contribuire a costituire una rete ecologica, tanto di maggior valore perche’ collocata nelle immediate adiacenze di una grande citta’

E il mercato che ne direbbe? Ho l’impressione che la qualita’ nella gestione del territorio e’ qualita’ della vita, e’ apprezzata.
Coraggio allora, abbandoniamo la banalita’ e pensiamo in grande. Proponiamo questa idea nel costruendo Piano di Governo del Territorio.

28 aprile 2009

Viva il 25 Aprile

Cari concittadini

Il mio primo pensiero va alle vittime del terribile terremoto dell’abruzzo e ai sopravissuti feriti nel corpo ma anche quelli feriti nell’animo in quanto privi di tutti i loro beni magari accumulati in una vita di sacrifici.

Esprimo l’augurio di guarigione ai feriti e invito tutti a dare il loro contributo alla ricostruzione. ringrazio il sindaco Alessandrini per l’iniziativa intrapresa a favore di Castelnuovo. Spero che la ricostruzione sani anche le ferite dell’animo in tempi ragionevoli e che la giustizia segua il suo corso individuando le responabilità di chi ha mal costruito case e uffici pubblici in spregio alle regole antisismiche esistenti in quell’area.

Parto da questa considerazione sulla giustizia perché l’esercizio della giustizia e il rispetto delle regole che uno stato democratico e non autoritario si è dato sono il punto di partenza per evitare l’esplodere di drammi sociali e ribellioni che sono poi alla base di lotte e guerre che le nazioni devono subire. la giustizia è la base su cui si fonda la pace ed è inutile piangere sulle atrocità delle guerre se non si lotta per prevenirle operando con giustizia.

Anche la lotta di liberazione contro il fascismo e il nazismo va visto come un punto di arrivo necessario e ineludibile per combattere i soprusi e le ingiustizie che il popolo italiano ha dovuto subire negli anni precedenti la guerra e durante la guerra stessa.

Dopo il 23 luglio del 43 con la caduta del fascismo il popolo italiano aveva in gran maggioranza fatto la sua scelta. quella di chiudere il capitolo di una guerra assurda basata sulla follia di dittatori che pensavano di conquistare il mondo contro tutto e contro tutti.
la loro follia distruttiva li ha a quel punto portati alla decisione assurda di provocare ulteriori danni da parte dei nazisti occupando l’Italia e da parte dei fascisti creando la repubblica di Salò.
Furono decisioni gravi così come fu grave la decisione del nuovo governo Badoglio di abbandonare Roma e di rifugiarsi nel sud d’Italia. a quel punto la maggior parte dei nostri militari legati al giuramento di fedeltà alla patria rappresentata in quel momento dalla monarchia non ebbero altra alternativa di quella di combattere contro l’invasore nazista e contro la fatiscente repubblica di Salò del tutto incostituzionale anche alla luce dello statuto albertino. ai militari fuggiaschi sulle montagne si unirono i giovani assetati di giustizia e libertà e grazie al loro contributo gli alleati poterono affrettare la fine della guerra.

Iniziò una lotta sanguinosa e come in tutte le guerre ci furono episodi sanguinosi da una parte e dall’altra ma resta il fatto che una parte combatteva contro i soprusi del nazifascismo per la libertà e per un nuovo corso della storia basato sulla democrazia e sulla giustizia come si è dimostrato dopo il 25 aprile del 45, giorno che oggi noi celebriamo e che segna in effetti l’ inizio di un nuovo corso culminato con la promulgazione della costituzione italiana opera di saggi personaggi appartenenti a tutte le ideologie in uno spirito di libertà e di giustizia.

Se ripensiamo a questo percorso ci rendiamo conto dell’assurdità della proposta di legge n 1360 in discussione dal 12 novembre 2008 alla commissione difesa della camera, legge che propone l’istituzione di un “ordine del tricolore” presieduto dal presidente della repubblica, e che nasce da un’ottica negazionista dell’evidenza della storia.

Essa infatti vuole equiparare i miliziani della repubblica sociale ai partigiani che durante la resistenza combatterono contro il fascismo e il nazismo, assegnando loro indistintamente il titolo di “cavaliere”.
Sostiene, nel prologo, che tra il 1943 e il 1945 in Italia si scontrarono due distinti eserciti di “pari dignità”: uno formato da coloro che “ritennero onorevole la scelta a difesa del regime, ferito e languente”, e un altro formato da quanti, rimasti fedeli al loro giuramento al governo italiano, maturati dalla tragedia in atto o culturalmente consapevoli dello scontro in atto a livello planetario, si schierarono dalla parte avversa, “liberatrice”.

Mettere sullo stesso piano, confondendoli, i valori di libertà, giustizia e democrazia per cui combatterono i partigiani e le potenze alleate, con gli obiettivi perseguiti dai totalitarismi fascista e nazista, i quali intendevano costruire un “nuovo ordine europeo” fondato sulla supremazia ‘razziale’, sulla discriminazione e la riduzione in schiavitù dei popoli ritenuti inferiori e sullo sterminio di intere comunità; non è accettabile.

Offende i familiari delle vittime del fascismo, che rischiano di vedere assegnato ai loro congiunti lo stesso riconoscimento dato a coloro che li hanno torturati e uccisi.

Nega dignità a quanti hanno combattuto affinché in italia prevalesse la democrazia contro chi insanguinava preordinatamente e sistematicamente il paese.

Lede i principi ideali fondamentali e i valori umani e politici su cui si fonda la repubblica italiana nata dal ripudio del fascismo.
La “pacificazione nazionale” non può essere perseguita mettendo sullo stesso piano la resistenza e la repubblica sociale, la lotta dei partigiani per la libertà e la lotta dei repubblichini per negare la libertà.

Dopo l'armistizio e durante la guerra di liberazione dall'invasione tedesca, il governo del regno d'italia rifugiato nel sud italia era regolarmente operante e adempiva alle sue funzioni garantendo la continuità legale dello stato italiano. la repubblica di salò non aveva pertanto alcuna legittimità. da ciò deriva che i suoi aderenti, volontari o cooptati, non possono essere assimilabili agli appartenenti all'esercito italiano, né i suoi reduci possono avere, in quanto tali, alcun riconoscimento da parte della repubblica italiana. questo ovviamente prescindendo dal rispetto dovuto ai morti a qualunque parte appartengano.

Termino con le parole del presidente della camera on. Gianfranco Fini in occasione del suo insediamento:
“Celebrare la ritrovata libertà del nostro popolo e la centralità del lavoro nell'economia è un dovere cui nessuno si può sottrarre, specie se vogliamo vivere il 25 aprile e il 1o maggio come giornate in cui si onorano valori autenticamente condivisi e avvertiti come vivi e vitali da tutti gli italiani”.
Queste sono le uniche parole di riappacificazione che condividiamo e che ribadiscono, se ce ne fosse bisogno, che il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani.

In questo senso trovo auspicabile che a questa ricorrenza ci siano i rappresentanti di tutti i partiti e le bandiere di tutti i partiti che si riconoscono nell’antifascismo e nei valori di giustizia, libertà e democrazia che esso rappresenta.
Presidente sezione ANPI di Segrate
Fernando Cristofori

9 aprile 2009

Piste ciclabili a Segrate con fondi della Regione ?

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia informa:

Piste ciclabili, approvato in commissione progetto di legge del PD

Oggi la commissione Trasporti del Consiglio regionale ha licenziato la legge sulla promozione delle piste ciclabili in regione Lombardia proposta dal Partito Democratico.


Positivo il commento del consigliere del Pd Francesco Prina, firmatario del progetto di legge. “Con questo strumento – spiega Prina – i comuni avranno la possibilità di chiedere in Regione la destinazione di fondi per la creazione o il potenziamento della propria rete di piste ciclabili. È un provvedimento per la sicurezza, sicuramente maggiore sulle due ruote nei percorsi dedicati delle ciclabili, e per la lotta all’inquinamento. Per la prima volta – continua - la Regione avrà una legge organica che prevede la programmazione su scala regionale delle piste ciclabili, su cui vengono investite risorse certe. Abbiamo proposto e sostenuto questa legge sapendo che la lotta all’inquinamento si può fare anche favorendo l’uso di un mezzo non inquinante come la bici negli spostamenti di breve e brevissimo raggio, che costituiscono una parte rilevante dell’attuale traffico automobilistico.”
Unico neo è la norma finanziaria. “Avremmo preferito – spiega il consigliere del Pd – che si utilizzasse il fondo per il rispetto del patto di stabilità, come noi avevamo proposto. Ora vengono stanziati 4,5 milioni di euro per il prossimo anno e cercheremo di aumentare questa cifra. Contemporaneamente, in sede di discussione del bilancio, chiederemo che vengano aumentate le risorse per il trasporto pubblico su ferro. Bicicletta e treno sono naturali alleati”.

Milano, 8 aprile 2009


Sono molto contento che in commissione sia stata approvata questa norma di legge regionale. Non molti lo sanno ma prima della presentazione di questo progetto di legge, un anno fa, abbiamo tenuto a Segrate una riunione tecnica con Segrateciclabile, Territorio & Innovazione e il consigliere regionale Francesco Prina allo scopo di recepire le istanze che provenivano dagli utenti e, chi meglio di Segrateciclabile poteva esprimere dei suggerimenti tecnici migliorativi. Ritengo quella riunione un grande evento di democrazia partecipata. Auguro a questa legge un percorso veloce e che i nostri politici locali sappiano utilizzare al meglio le possibilità offerte da questa legge regionale.

Rodolfo Di Nardo

6 aprile 2009

Consiglio Comunale del 19 Marzo 2009

IL PARTITO DEMOCRATICO DALLA PARTE DEI SEGRATESI

Il PD esprime solidarietà ai cittadini rimasti esclusi dal Consiglio Comunale del 19 marzo a causa della presenza di numerosi e dubbi individui, arrivati in anticipo a riempire la sala, che con Segrate non avevano nulla a che vedere.
Prova inoltre sconcerto per la bagarre e per gli insulti alle forze dell'ordine messi in atto da gruppi di facinorosi.

Il PD di Segrate, che crede nella possibilità di un coinvolgimento civico e genuino dei cittadini e della società civile nelle scelte importanti che riguardano la città, deplora con forza questi eventi, auspicando che non si ripetano mai più.


Circolo P.D. Segrate,
Via Grandi 28. tel.348 5128540

3 aprile 2009

L'ospedale "FATELASPIAFRATELLI"

Se le parole hanno un senso e se passasse
l’emendamento leghista sull’obbligo di denuncia dei clandestini da parte dei medici ospedalieri, il vecchio e glorioso ospedale milanese:
FATEBENEFRATELLI
dovrebbe cambiare nome in:
FATELASPIAFRATELLI

E pensare che l’ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli nasce nella prima metà del XVI secolo per opera di San Giovanni di Dio, laico spagnolo che si dedicò alla cura dei malati, dei poveri e delle prostitute. I clandestini allora non esistevano.
I suoi discepoli, già dal 1572 fecero propria la regola di Sant’Agostino e professarono i voti di povertà, castità, obbedienza e assistenza agli infermi. Ora con l’emendamento leghista, in teoria, dovrebbero adempiere al quinto compito: fare la spia dei fratelli.
“Le parole sono pietre, scriveva Primo Levi.
Com’è facile ferire con le parole … e poi ognuno conta le proprie cicatrici".
Ma quando dopo tante parole nasce un emendamento di questo genere occorre porsi qualche domanda.
Chi sono e come nascono i clandestini ?
In natura non esistono clandestini. Conosco gente che di professione fa il calzolaio, il dottore, il panettiere, l’insegnante, il metalmeccanico, ma il clandestino di professione non lo fa nessuno.
Il clandestino nasce da legislazioni nazionali inadeguate. Sono le nostre leggi sbagliate che creano il clandestino. Ai tempi di Erode, in Palestina, Giuseppe e Maria, furono costretti a migrare clandestinamente in Egitto per salvare la vita del bambino Gesù.
Succede poi che nell’odierno pensiero comune si dà al termine clandestino una connotazione negativa e quando la negatività della connotazione diventa senso di colpa il gioco è fatto.
La clandestinità è repressa in tutti i modi e diventa reato penale.
Il colpevole di clandestinità diventa delinquente, non perché delinque, bensì perché clandestino.
Cosa possiamo fare per uscire da questo corto-circuito?
Dobbiamo migliorare le leggi che ne decretano lo status (leggi Bossi-Fini).
Dobbiamo rendere meno difficile la loro vita. In tal modo sono sicuro che migliorerebbe anche la nostra.

Rodolfo Di Nardo

Per gli immigrati nessun accanimento terapeutico

Le parole più chiare su questo argomento sono state scritte da Famiglia Cristiana, che senza mezzi termini ha bollato come leggi razziali le disposizioni del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che autorizzano la possibilità per i medici di denunciare i clandestini malati e che favoriscono l’opportunità per i cittadini di organizzarsi in ronde di quartiere.
Si legge nell'editoriale: «Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane, è stato sdoganato. La cattiveria invocata dal ministro Maroni è diventata politica del governo».
Provvedimenti demagogici, pro-fondamente discriminatori, in contrasto con l’articolo 32 della nostra Costituzione nonché rischiosi per la salute pubblica perché potrebbero aumentare il rischio di diffusione di malattie trasmissibili, non più monitorate e curate.


Queste assurde disposizioni erano state precedute nei primi giorni di febbraio da un mirabolante articolo sulla “caccia al rumeno” inaugurata da Il Giornale nel proprio sito web dove si davano accorate lezioni di razzismo: «Cacciamoli. Bucarest si riprenda le sue canaglie» (
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=325970 ).

Un trafiletto grottesco, dove l’autore, Paolo Granzotto, invita a «rispedire al mittente la feccia romena», e spera «che non mi si dia del razzista se chiamo col loro nome individui che ammazzano, stuprano, rubano agendo con furore belluino». Granzotto si chiede anche «se desti più furore sapere che il colpevole in qualche modo l’ha fatta franca o sapere che è fuori dai piedi, in qualche galera o in qualche souk [sic!] romeno». Granzotto, oltre all’ortografia, ignora cosa sia un suq, convinto che la Romania - dove notoriamente si parla l’arabo, altrimenti non potrebbero esserci così tante canaglie - sia piena di suq…


Da cattolico mi chiedo che ne è delle parole che Paolo VI pronunciò nel 1965 a rom e popoli migranti: «Voi siete nel cuore della Chiesa».
Ideali irrealizzabili, verrebbe da dire di fronte alla vastità dei problemi che il fenomeno dell’immigrazione pone alla nostra società. E non può non interrogare tutti - credenti e non credenti - il malcelato scherno con cui dalla destra oggi si stroncano tutti i richiami verso una maggior giustizia ed equità sociale, verso una solidarietà fattiva, additandoli come buonismi pericolosi, denigrando le anime belle che credono nella forza della persuasione, del convincimento, del dialogo, della pace.

Ma siamo davvero convinti che si possa difendere la nostra identità di popolo e nazione civile fomentando il ritorno alla barbarie delle ronde di quartiere?
Che sicurezza sarebbe mai quella imposta con la violenza, il sopruso, la vendetta, la violazione dei principi costituzionali?

Se questa su cui siamo scivolati è un’emergenza, essa non ha il nome dell’immigrazione ma quello dell’oblio della nostra civiltà.


Paolo Micheli

18 marzo 2009

Progetto Centro Polifunzionale

Il coordinamento del circolo del PD di Segrate,

sentita la relazione del capogruppo del PD e dei consiglieri del PD presenti, preso atto che la realizzazione dell’Accordo di Programma in votazione nei prossimi giorni da parte del Consiglio Comunale di Segrate risolve molti problemi del territorio ed in particolare:

- i problemi della viabilità della Cassanese e della Rivoltana.

- il recupero di un’area dismessa quale quella della ex-dogana.

- la positiva creazione di nuovi posti di lavoro.

- la validità progettuale dell’opera con soluzioni energetiche avanzate.

- la creazione di una quota di verde significativa.

Esprime all'unanimità parere favorevole all’Accordo di Programma come illustrato dal nostro gruppo consigliare, approvandone pienamente l’operato fin qui svolto.

Invita inoltre il gruppo consigliare a monitorare nel tempo il progetto e l’attuazione puntuale della convenzione attuando tutte quelle iniziative presso l’Amministrazione Comunale aventi lo scopo di migliorare quanto possibile nella fase dei progetti esecutivi.

Coordinamento PD Segrate
Segrate 18 marzo 2009

17 marzo 2009

Sport e Salute: una sana alleanza

Desidero segnalarvi un'importante iniziativa nata dalla collaborazione fra il Forum Salute e Welfare ed il Forum Sport dell'Area Metropolitana milanese inerente il binomio sempre più stretto tra salute ed attività motoria. Penso che tutti i dirigenti delle società sportive e delle associazioni segratesi che operano nell'ambito della sanità possano essere interessate a questo Forum.
Rodolfo Di Nardo

SPORT E SANITA': Un'alleanza per la salute.
Istituzione del Forum Sport dell'Area Metropolitana Milanese
Lunedì 23 marzo 2009 ore 17.30
c/o Auditorium Consiglio Regionale Via Fabio Filzi 29
Introduce:
Nicola Licci coordinatore Forum Sport

Coordina:
Piera Landoni responsabile provinciale Salute e Welfare PD

Intervengono:
Alessandro Lanzani Medico dello Sport
Claudio Garbelli Specialista Igiene e Medicina Preventiva
Pasquale Coccia Insegnante di Educazione Fisica
Stefano Pucci Presidente Polisportiva Garegnano

Contributi:
Costanzo Ariazzi (consigliere provinciale)
Ezio Casati (segretario provinciale PD)
Maria Grazia Fabrizio (consigliera regionale)
Alessandro Galbusera (presidente US ACLI)
Antonio Iannetta (presidente UISP)
Fabrizio Spirolazzi (consigliere comune Milano)
Vinicio Peluffo (deputato)

4 marzo 2009

Golfo Agricolo: Più tempo per riflettere

Una buona notizia dalla Regione Lombardia.

Ieri sera è stata approvata la modifica alla legge regionale n. 12 del 2005 (legge urbanistica). Le modifiche, derivanti sopratutto dal ritardo accusato dalla maggior parte dei Comuni Lombardi circa la redazione dei Piani di Governo del Territorio (PGT) scadenti a marzo 2009, hanno difatto prorogato a marzo 2010 la redazione di tali PGT, ma
con le seguenti limitazioni:

1. Non si possono approvare Piani integrati d'intervento (PII) in aree agricole se non per opere pubbliche;
2. Se entro settembre 2009 non viene dato corso da parte dei Comuni alla redazione dei PGT viene di fatto istituito un commissario regionale per tale redazione; ecc, ecc,
Per cui, interventi quali quello previsto sul golfo agricolo non si potranno effettuare prima della variazione di destinazione d'uso dei terreni da effettuarsi con il PGT.
In pratica Segrate Democratica Blog vede riconosciuta la sua idea di fondo e precisamente che il nostro territorio deve essere governato con un PGT condiviso (Piano di Governo del Territorio). Gli interventi del tipo PII non sempre rispettano le esigenze complessive dei cittadini.

Rodolfo Di Nardo

In allegato troverete un sunto delle modifiche.

Territorio, approvate le nuove modifiche alla
legge regionale 12/2005
4 marzo 2009
(Ln - Milano) Il Consiglio regionale ha approvato una serie di modifiche alla legge regionale per il governo del territorio (legge n. 12 del 2005) che prevedono la proroga di un anno per l'approvazione dei Pgt (Piani di governo del territorio), consentono interventi di edilizia sociale anche su aree destinate, nei vigenti Prg (Piani regolatori generali), a spazi verdi e parcheggi, vietano attività suscettibili di creare situazioni di disagio e agevolano l'accesso ai finanziamenti per gli oneri di progettazione per opere e servizi pubblici.

"Con queste modifiche - ha detto l'assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni – mettiamo ordine agli interventi di trasformazione sul territorio. Del resto, vista la situazione economica complessiva, anche rispetto alla grande scommessa di Expo 2015, manteniamo una serie di procedure semplificate per realizzare gli interventi secondo criteri e modalità ben definiti. La riforma approvata oggi mette ordine alla pianificazione edilizia nel suo complesso, con una particolare attenzione a non a consumare nuove fette di territorio".

PROROGA DEI PGT
Viene dunque prorogata al 31 marzo 2010 l'efficacia degli strumenti urbanistici vigenti per andare incontro ai Comuni che sono in ritardo nel passaggio dagli attuali strumenti di pianificazione urbanistica (Piano regolatore comunale) ai Pgt, previsto dalla legge 12). Le nuove norme prevedono che nel caso i Comuni non diano inizio alla procedura di approvazione del Pgt entro il 15 settembre sia la Giunta regionale, una volta accertata l'inerzia dell'ente locale, a nominare un commissario ad acta che si sostituisca al Comune in questo adempimento. Le modifiche introdotte vietano, inoltre, la realizzazione di Programmi di intervento in zone agricole se non per realizzare infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico di carattere strategico ed essenziali per la riqualificazione dell'ambito territoriale, secondo criteri e modalità definiti dalla Giunta regionale. Le uniche trasformazioni possibili saranno, dunque, solo quelle finalizzate alla realizzazione di quelle infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico, o di carattere strategico, che sono ritenute tali dalla Giunta regionale. Per quanto riguarda i Piani attuativi delle previsioni urbanistiche, la riforma prevede che vengano adottati dai Consigli comunali anziché dalle Giunta comunali, fatta eccezione per i Comuni interessati dalle opere essenziali previste dal dossier di candidatura Expo 2015.

EDILIZIA SOCIALE
Con le modifiche introdotte alla legge si punta anche a incentivare la realizzazione di interventi di edilizia sociale, anche su aree previste dai Prg per verde e parcheggi. La riforma prevede che gli interventi di trasformazione di edifici esistenti e di nuove costruzioni saranno possibili solo previo accertamento del Comune della coerenza dell'intervento all'assetto urbanistico e della presenza di sufficienti dotazioni organizzative.

SITUAZIONI DI DISAGIO E ORDINE PUBBLICO
Le modiche approvate consentono ai Comuni di individuare nei piani regolatori e, fino all'approvazione definitiva dei Pgt, "gli ambiti territoriali nei quali è consentita o vietata la localizzazione di attività espressamente individuate dai Comuni stessi come suscettibili di creare situazioni di disagio a causa di frequentazioni costanti o prolungate". I Comuni definiranno la disciplina necessaria per assicurare il corretto inserimento di tali attività nel contesto urbano e la disponibilità di aree per parcheggi.

9 febbraio 2009

Novegro: Cent'anni di solitudine




Qui non parliamo di Macondo, il villaggio immaginario del libro di Gabriel Garcia Marquez, parliamo di Novegro, una frazione reale del comune di Segrate.


Cosa hanno in comune Macondo e Novegro?
Molte cose e brutte. Ne cito qualcuna:

- Entrambi sono dei microcosmi senza capacità di evolversi.
- Soffrono di iposviluppo socio-economico ed insicurezza latente.
- Sono sede di stabile precarietà ospitando generazioni di nomadi e giostrai.
- Situazione ambientale negativa di Novegro, a causa della vicinanza di Linate
- Mostrano un cattivo uso del suolo, con abitazioni e fabbriche tutte a fianco una dell'altra

Ecco perchè appoggiamo volentieri il nuovo "Comitato pro Novegro" che ha dato una sana scossa all'apatia che regnava ed ha rimesso in moto un meccanismo di riprogettazione di Novegro. A questo desiderio di rinascita il Partito Democratico intende aderire e vuole farsene portavoce. Novegro può essere il nuovo laboratorio della capacità progettuale del comune. Negli ultimi quindici anni a Segrate si è costruito tanto, anzi troppo e senza una visione d'assieme della città: troppi piani d'intervento scollegati tra loro, ma uniti dagli interessi di singoli investitori. Poichè Novegro interessa poco ai grandi investitori, sarebbe allora relativamente facile ripensare la frazione con un Piano di Governo Territoriale (PGT), studiato e condiviso con tutte le forze politiche, coinvolgendo i centri sociali, le parrocchie e tutti i Novegrini. Forse lavorando in questo modo, portando avanti progetti avanzati ma sostenibili, faremmo del bene non solo a Novegro ma a tutta Segrate.

Rodolfo Di Nardo

8 febbraio 2009

Un emendamento del PD offre un aiuto ai segratesi in difficoltà

La casa, in affitto o proprietà, è uno dei diritti inalienabili per qualsiasi persona. Negli anni scorsi, periodo di facile credito e di piena occupazione a Segrate e dintorni, molti giovani hanno deciso l'acquisto della loro prima casa. Nel frattempo, i costi finanziari sono saliti e, la cassa integrazione o la perdita del posto di lavoro, hanno reso difficile onorare i prestiti bancari.
Per questo motivo i consiglieri comunali del PD di Segrate hanno proposto ed ottenuto, un emendamento al bilancio comunale, primo firmatario
Carlo Nichetti, che permetterà ai segratesi in difficoltà, di ottenere dal comune un contributo massimo di 600 euro per il pagamento del mutuo sull'acquisto della prima casa.

Su richiesta, il PD di Segrate s'impegna a fornirvi il fac-simile della domanda da compilare.

Rodolfo Di Nardo


CONTRIBUTO PER IL PAGAMENTO DEL MUTUO PRIMA CASA

FINO AL 16 MARZO si raccolgono le domande per ottenere un contributo, dell’importo massimo di € 600.00, per il pagamento del mutuo sull’acquisto della prima casa

Requisiti
· Cittadinanza Italiana
· Residenza nel Comune di Segrate
· ISEE 2007 non superiore a 20.000,00 euro
· Data stipula mutuo entro il 30/6/2008

· La casa acquistata non deve essere classificata come abitazione di lusso e deve trovarsi sul territorio
del Comune di Segrate
· Il richiedente non deve essere a nessun titolo possessore, esclusivo o in comunione con il coniuge, di altri immobili

Il bando integrale e il modulo per la presentazione della domanda sono disponibili presso lo Sportello S@C - Servizi al Cittadino, via I Maggio e scaricabili dal portale www.comune.segrate.mi.it (vedi allegati)

Informazioni
· Sezione Servizi alla Persona
tel. 02.26902317/313/320
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00

· Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel. 02.26902251/343

Le domande vanno consegnate allo Sportello S@C, via I Maggio dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle 18.00, venerdì dalle ore 8.00 alle 12.45

Segrate, febbraio 2009
Il Sindaco
Adriano Alessandrini

4 febbraio 2009

L'Ambiente: è una cosa seria

Il Comune di Segrate non ha mai avuto una seria politica ambientale. Ne e’ testimonianza l’assenza di un documento fondamentale quale il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA), che e’ la fotografia della situazione ambientale, e da cui nascono le politiche di intervento, di risanamento, di sostenibilita’, e, in definitiva, di salvaguardia della qualita’ della vita.
In questo, i piccoli e grandi interessi della urbanizzazione ad ogni costo e l’estremismo parolaio del fondamentalismo ambientalista si sono dimostrati di fatto alleati nel generare pesanti ipoteche sul futuro della citta’ di Segrate come il futuro quartiere Santa Monica, che e’ oggi il monumento alla incapacita’ di guardare ai fatti, agli interessi dei cittadini.

Dunque, occorre cambiare strada. E, innanzitutto, occorre accettare l’idea che accettare la discussione con chi non la pensa come te e’ indispensabile per potere dire a testa alta “ho fatto l’interesse dei cittadini”. Chi non fa cosi’ sta solo pensando al proprio tornaconto elettorale.

C’e’ uno strumento che permette di intraprendere quasta strada da adesso, e quindi lontano dalla competizione elettorale del 2010. E’ il Piano di Governo del Territorio (PGT), lo strumento che supera il Piano Regolatore. Ci sono pero’ tre condizioni perche’ questa strada sia nell’interesse della Citta di Segrate:
Un piano fissa le regole, e quindi e’ redatto con l’obiettivo di non sconciarlo, un minuto dopo, con varianti, variazioni, dimenticanze, furbate o altro. Guarda al futuro, prevedendolo e pianificandolo, non rendendo possibile tutto ed il contrario di tutto, a seconda di chi grida piu’ forte (anche elettoralmente).
Un piano si redige con la collaborazione di tutte le forze che si muovono nella porzione di territorio di cui si occupa. Deve essere quindi condiviso da tutti coloro che ne accettano la necessita’. Questo si ottiene aprendo tavoli di discussione e di negoziazione tra gli interessati.
Un piano deve essere correlato alla programmazione dell’intera porzione del territorio a cui si richiama. I suoi obiettivi devono quindi essere rapportati a quelli dei comuni vicini. della Provincia, della Regione. Se vi e’un piano azzurro, un piano rosso, un piano nero, un piano verde questo e’ segno che la politica del territorio avra’ delle discontinuita’, su cui si insediera’ la speculazione, l’affarismo se non peggio.

Che c’entra l’ambiente in tutto cio’? C’entra, perche’ e’ nel PGT che si fisseranno le regole e si individueranno gli obiettivi della Segrate del futuro.
Ad esempio:
A Segrate deve essere individuato un corridoio ecologico (una porzione di territorio in cui non vi siano ostacoli, ne’ fisici ne’ biologici, alla mobilita’ delle specie viventi, ivi incluso l’uomo) e che questo corridoio ecologico deve essere parte di una rete ecologica che abbracci una porzione di territorio piu’ ampia del Comune di Segrate.
La mobilita’ dei cittadini segratesi per raggiungere i luoghi di destinazione deve essere garantita da interventi integrati con la collocazione di nuovi insediamenti abitativi. Cio’ comporta una modifica della attuale situazione, in cui chi si muove dalla periferia a Milano attraversa il centro abitato del Comune di Segrate, e chi si muove da uno all’altro dei Comuni della prima e della seconda fascia deve passare da Milano.
L’inquinamento da traffico va combattuto declassando la Cassanese e riducendo le code di auto sulla Rivoltana e sulla Padana Superiore. Cio’ comporta un intervento sul sistema viabilistico del Comune di Segrate.
4. L’inquinamento da riscaldamento va combattuto richiedendo che le nuove abitazioni abbiano sistemi a basso impatto ambientale e favorendo la riconversione degli impianti delle abitazioni esistenti.
L’inquinamento da siti produttivi va combattuto esigendo il rigoroso rispetto della normativa vigente e bonificando i siti contaminati.
L’inquinamento da rumore va combattuto esigendo che la Commissione Aeroportuale individui senza altri indugi le zone A, B e C sottoposte al rumore aeroportuale, permettendo quindi una sollecita revisione dei piano di azzonamento acustico adottato, ma mai approvato, dal Comune di Segrate, e la conseguente messa in opera degli interventi di mitigazione.
Una gestione consapevole del ciclo dei rifiuti per permettere il riutilizzo di molti materiali che oggi sono inceneriti o messi in discarica e per minimizzare la necessita’ di costruire nuovi impianti di incenerimento o di nuove discariche.

Nel bilancio preventivo del 2009 ho proposto che venissero stanziate delle cifre specificamente destinate a:
La redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente.
La definitiva approvazione del piano di azzonamento acustico.
L’apertura di un punto Infoenergia.
La distribuzione gratuita dei sacchetti biodegradabili per la raccolta della frazione organica del rifiuto.
L’inizio di attivita’ di Agenda 21 locale in collaborazione con alcuni Comuni dell’Est milanese.

Sono aperto al confronto con tutti, specialmente se hanno un progetto, un’idea, e la vogliono discutere con me e con chi altri desiderano. Ma, per piacere, non solo critiche distruttive. Quelle, sono capace anche di farmele da solo!


Bruno Rindone
Assessore all'Ambiente
del comune di Segrate

Proposta di MetaParco diffuso

di Santina Bosco
Premessa:
“Tutelare l'ambiente per salvaguardare la salute. Una necessità non più rinviabile come dimostrano i 'numeri: il 75% delle malattie e delle cause di morte è legato proprio al degrado ambientale e a stili di vita scorretti”:


così i medici italiani che riuniti a Padova la scorsa primavera hanno dato vita alla Carta per la tutela della Salute e dell'Ambiente.

Ovviamente i medici si preoccupano della nostra salute, (sviluppo sostenibile in grado tutelare la salute, curandò l'ambiente), ma anche i nostri amministratori nazionali e locali dovrebbero farlo, pensando prima di legiferare o di approvare provvedimenti di modifica alla situazione attuale. Nella nostra zona, così vicina a Milano, la qualità dell’ aria è nettamente peggiorata nell’ultimo decennio, come dimostrano i dati oggettivi delle rilevazioni e soggettivi delle nostre piccole malattie respiratorie.


A Segrate siamo 34 mila abitanti e la prospettiva è quella di diventare molti, ma molti di più, grazie a tutti i nuovi quartieri in progettazione e costruzione.
Tecnicamente si chiama livello di antropizzazione crescente e volgarmente significa che stiamo per diventare troppi.
E troppa gente sullo stesso territorio provoca irreparabili danni all’ambiente, a meno che non si faccia qualcosa per mitigarli.
Qui vogliamo proporre un modesto suggerimento, partendo dal presupposto che la spinta urbanistica partita da alcuni anni è inarrestabile, per svariati motivi che devono essere ben discussi in altra sede.


Il problema:
Segrate è in espansione urbanistica, però non sembra esserci un piano complessivo di mitigazione paesistica ed ambientale e soprattutto, mancando la città di un buon sistema di trasporti pubblici, tutti usano l’auto.
Il progetto comunicato dall’amministrazione prevede in pratica il completamento dell’urbanizzazione totale del territorio di Segrate, aggregandone le varie frazioni di progetto alle opere infra-strutturali previste da altri capitoli di spesa, come l’accordo programmatico e le decisioni prese a beneficio dell’ l’Expo. (Si tratta in effetti di un vero processo di “metropolizzazione” del territorio: per la dilatazione estrema degli insediamenti abitativi le aree urbane della prima cintura tendono a saldarsi con quelle metropolitane con la formazione di una potenziale megalopoli che consuma tutto il suolo disponibile. Ma quando la città sarà un unico gigantesco agglomerato urbano, dove andremo a prendere la superficie naturale produttiva che possa soddisfare i nostri consumi ed assorbire i nostri rifiuti?). Il problema centrale di questo progetto è che tratta i singoli pezzi di terra come fossero gli unici da edificare e perde di vista l’entità totale dell’intervento, ed è questo il pericolo: l’impatto ambientale di ogni singola edificazione non rappresenta un gran pericolo, ma la somma di tutti i nuovi quartieri residenziali costituisce una sfida alla natura del nostro territorio - che noi non vediamo perché guardiamo i singoli pezzetti. Questo progetto consuma troppa natura e la consuma male due volte: con esaurimento totale della risorsa suolo e con danno ambientale emergente.

Aumento dell’anidride carbonica, aumento del particolato fine ed aumento della temperatura: queste tre conseguenze della massiccia urbanizzazione sono alcuni esempi di danno emergente ambientale e di salute.
Un aumento sconsiderato della popolazione senza che sia impostato un piano globale di mitigazione delle conseguenze mette a rischio la generazione dei nostri figli : noi dovremmo fare qualcosa!

Di che cosa avremmo bisogno:
Da quanto scritto sopra, è evidente che avremmo bisogno di formare un quadro complessivo del danno ambientale emergente, prima di proporre la cura; ma in assenza di informazioni integrali sul progetto per la città ci sono comunque alcune opere di mitigazione che si possono consigliare. (È lo stesso concetto dell’immunità specifica e di quella aspecifica: se non abbiamo a disposizione gli anticorpi giusti possiamo servirci delle sostanze generiche che il nostro organismo produce per difendersi, il lisozima ad esempio).

Abbiamo infatti bisogno di:
· ridurre gli effetti perversi della massiccia e rapida trasformazione d’uso del suolo (progressiva sostituzione di terreni agricoli con terreni edificati)

· mitigare l’isola di calore creata dalla vicinanza alla metropoli milanese con miglioramento del micro-clima locale.

. trovare un'alternativa alla mancanza di un parco o di un bosco locali che contrastino l’effetto serra, contribuendo nel contempo al mantenimento delle biodiversità

· restituire ai cittadini segratesi una qualità dell’aria portatrice di buona salute.

La soluzione semplice è quella di ridurre il consumo di suolo, sostituendo l’edificazione eccessiva con lo strumento della naturalità, che sia in grado di ridurre la produzione di anidride carbonica e di particolato fine e di tamponare il rialzo termico che deriva dalla metropolizzazione.

Soluzione proposta:
La soluzione proposta si chiama MetaParco diffuso.
Con l’espressione metaparco si intende un parco che è diverso dal parco “normale” in quanto non si trova in unico spazio del territorio comunale, ma spezzettato qua e là (diffuso). Nella mappa dei parchi della Provincia di Milano, Segrate è uno dei territori che non beneficiano di alcun parco, come ad esempio quello dell’adiacente comune di Pioltello (Parco delle Cascine, riconosciuto e tutelato dalla Regione Lombardia).
Al contrario, a Segrate le aree agricole un tempo coltivate sono state abbandonate senza che ci sia stata alcuna compensazione biologicamente affine. La proposta di MetaParco implica che in ogni lotto di variante PII si debba ridurre la quota edificata per creare una zona da destinare a Parco Diffuso, in una misura percentuale sufficiente a salvaguar-dare la zona dal punto di vista biologico / ambientale.
In questo dovremmo essere aiutati dalle idonee istituzioni universitarie e da enti terzi come l’Arpa, per essere certi di fronte i nostri cittadini della bontà della valutazione di questa misura.
Dal momento che un metaparco avrebbe un impatto minore di un parco sulla riduzione della CO2 e del articolato, per incrementare la quota di verde arboreo, a fianco del recupero di quote di territorio da destinate a questo scopo nelle aree da urbanizzare o in quelle cosiddette dismesse, si potrebbero anche prendere in considerazione il progetto del Bosco della Mobilità, secondo la denominazione della Provincia): perciò potremmo affiancare ad ogni strada/autostrada in essere e costruenda un filare boschivo, con la piantumazione di alberi adatti nelle grandi opere stradali della viabilità speciale e riqualificata.
L’istituzione di una Consulta Cittadini-Istituzioni sul questo tema sarebbe un atto di civiltà, che verrebbe additato ad esempio virtuoso di come va portato avanti il governo della cosa pubblica; della Consulta dovrebbero far parte obbligatoria gli enti terzi istituiti per aiutare in materia ambientale i comuni e le province, in modo da semplificare il ricorso alla loro expertise in materia.
Questa Consulta rientrerebbe peraltro negli obiettivi di Agenda 21 locale.

In conclusione:
Eccola la soluzione che insieme ad una ragionevole riduzione delle cubature può mitigare l’impatto che avranno le conseguenze del raddoppio della popolazione: sono gli alberi!
Non aiuole fiorite o cespugli ornamentali, ma alberi di alto fusto, che siano in grado di fare in grande ciò per cui madre natura li ha inventati
- assorbire l’anidride carbonica in eccesso e restituirci in cambio ossigeno; ricordiamo che il meraviglioso processo produttivo capace di fare ciò si chiama fotosintesi clorofilliana. Anche il nuovo presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler tra i suoi primi atti combattere l’anidride carbonica
(è sempre lei, la nemica, anche se i giornalisti la chiamano, chissà perché, biossido di carbonio – con brutto calco dall’inglese)
- assorbire particolato fine
- tamponare l’effetto serra generato dal costante incremento di CO2 e quindi almeno in parte mitigare l’isola di calore. (per mitigarla veramente dovremmo costruire di meno). Per far spazio agli alberi dobbiamo rinunciare ad alcuni insediamenti abitativi, ma ne vale la pena: ne trarrà beneficio non solo la nostra salute , ma anche la qualità della nostra vita (volete mettere vedere dalla nostra finestra un albero piuttosto che una casa?) ed il valore della nostra abitazione (idem come sopra; quando l’estetica ambientale si sposa al business).

Santina Bosco