9 febbraio 2009

Novegro: Cent'anni di solitudine




Qui non parliamo di Macondo, il villaggio immaginario del libro di Gabriel Garcia Marquez, parliamo di Novegro, una frazione reale del comune di Segrate.


Cosa hanno in comune Macondo e Novegro?
Molte cose e brutte. Ne cito qualcuna:

- Entrambi sono dei microcosmi senza capacità di evolversi.
- Soffrono di iposviluppo socio-economico ed insicurezza latente.
- Sono sede di stabile precarietà ospitando generazioni di nomadi e giostrai.
- Situazione ambientale negativa di Novegro, a causa della vicinanza di Linate
- Mostrano un cattivo uso del suolo, con abitazioni e fabbriche tutte a fianco una dell'altra

Ecco perchè appoggiamo volentieri il nuovo "Comitato pro Novegro" che ha dato una sana scossa all'apatia che regnava ed ha rimesso in moto un meccanismo di riprogettazione di Novegro. A questo desiderio di rinascita il Partito Democratico intende aderire e vuole farsene portavoce. Novegro può essere il nuovo laboratorio della capacità progettuale del comune. Negli ultimi quindici anni a Segrate si è costruito tanto, anzi troppo e senza una visione d'assieme della città: troppi piani d'intervento scollegati tra loro, ma uniti dagli interessi di singoli investitori. Poichè Novegro interessa poco ai grandi investitori, sarebbe allora relativamente facile ripensare la frazione con un Piano di Governo Territoriale (PGT), studiato e condiviso con tutte le forze politiche, coinvolgendo i centri sociali, le parrocchie e tutti i Novegrini. Forse lavorando in questo modo, portando avanti progetti avanzati ma sostenibili, faremmo del bene non solo a Novegro ma a tutta Segrate.

Rodolfo Di Nardo

8 febbraio 2009

Un emendamento del PD offre un aiuto ai segratesi in difficoltà

La casa, in affitto o proprietà, è uno dei diritti inalienabili per qualsiasi persona. Negli anni scorsi, periodo di facile credito e di piena occupazione a Segrate e dintorni, molti giovani hanno deciso l'acquisto della loro prima casa. Nel frattempo, i costi finanziari sono saliti e, la cassa integrazione o la perdita del posto di lavoro, hanno reso difficile onorare i prestiti bancari.
Per questo motivo i consiglieri comunali del PD di Segrate hanno proposto ed ottenuto, un emendamento al bilancio comunale, primo firmatario
Carlo Nichetti, che permetterà ai segratesi in difficoltà, di ottenere dal comune un contributo massimo di 600 euro per il pagamento del mutuo sull'acquisto della prima casa.

Su richiesta, il PD di Segrate s'impegna a fornirvi il fac-simile della domanda da compilare.

Rodolfo Di Nardo


CONTRIBUTO PER IL PAGAMENTO DEL MUTUO PRIMA CASA

FINO AL 16 MARZO si raccolgono le domande per ottenere un contributo, dell’importo massimo di € 600.00, per il pagamento del mutuo sull’acquisto della prima casa

Requisiti
· Cittadinanza Italiana
· Residenza nel Comune di Segrate
· ISEE 2007 non superiore a 20.000,00 euro
· Data stipula mutuo entro il 30/6/2008

· La casa acquistata non deve essere classificata come abitazione di lusso e deve trovarsi sul territorio
del Comune di Segrate
· Il richiedente non deve essere a nessun titolo possessore, esclusivo o in comunione con il coniuge, di altri immobili

Il bando integrale e il modulo per la presentazione della domanda sono disponibili presso lo Sportello S@C - Servizi al Cittadino, via I Maggio e scaricabili dal portale www.comune.segrate.mi.it (vedi allegati)

Informazioni
· Sezione Servizi alla Persona
tel. 02.26902317/313/320
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00

· Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel. 02.26902251/343

Le domande vanno consegnate allo Sportello S@C, via I Maggio dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle 18.00, venerdì dalle ore 8.00 alle 12.45

Segrate, febbraio 2009
Il Sindaco
Adriano Alessandrini

4 febbraio 2009

L'Ambiente: è una cosa seria

Il Comune di Segrate non ha mai avuto una seria politica ambientale. Ne e’ testimonianza l’assenza di un documento fondamentale quale il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA), che e’ la fotografia della situazione ambientale, e da cui nascono le politiche di intervento, di risanamento, di sostenibilita’, e, in definitiva, di salvaguardia della qualita’ della vita.
In questo, i piccoli e grandi interessi della urbanizzazione ad ogni costo e l’estremismo parolaio del fondamentalismo ambientalista si sono dimostrati di fatto alleati nel generare pesanti ipoteche sul futuro della citta’ di Segrate come il futuro quartiere Santa Monica, che e’ oggi il monumento alla incapacita’ di guardare ai fatti, agli interessi dei cittadini.

Dunque, occorre cambiare strada. E, innanzitutto, occorre accettare l’idea che accettare la discussione con chi non la pensa come te e’ indispensabile per potere dire a testa alta “ho fatto l’interesse dei cittadini”. Chi non fa cosi’ sta solo pensando al proprio tornaconto elettorale.

C’e’ uno strumento che permette di intraprendere quasta strada da adesso, e quindi lontano dalla competizione elettorale del 2010. E’ il Piano di Governo del Territorio (PGT), lo strumento che supera il Piano Regolatore. Ci sono pero’ tre condizioni perche’ questa strada sia nell’interesse della Citta di Segrate:
Un piano fissa le regole, e quindi e’ redatto con l’obiettivo di non sconciarlo, un minuto dopo, con varianti, variazioni, dimenticanze, furbate o altro. Guarda al futuro, prevedendolo e pianificandolo, non rendendo possibile tutto ed il contrario di tutto, a seconda di chi grida piu’ forte (anche elettoralmente).
Un piano si redige con la collaborazione di tutte le forze che si muovono nella porzione di territorio di cui si occupa. Deve essere quindi condiviso da tutti coloro che ne accettano la necessita’. Questo si ottiene aprendo tavoli di discussione e di negoziazione tra gli interessati.
Un piano deve essere correlato alla programmazione dell’intera porzione del territorio a cui si richiama. I suoi obiettivi devono quindi essere rapportati a quelli dei comuni vicini. della Provincia, della Regione. Se vi e’un piano azzurro, un piano rosso, un piano nero, un piano verde questo e’ segno che la politica del territorio avra’ delle discontinuita’, su cui si insediera’ la speculazione, l’affarismo se non peggio.

Che c’entra l’ambiente in tutto cio’? C’entra, perche’ e’ nel PGT che si fisseranno le regole e si individueranno gli obiettivi della Segrate del futuro.
Ad esempio:
A Segrate deve essere individuato un corridoio ecologico (una porzione di territorio in cui non vi siano ostacoli, ne’ fisici ne’ biologici, alla mobilita’ delle specie viventi, ivi incluso l’uomo) e che questo corridoio ecologico deve essere parte di una rete ecologica che abbracci una porzione di territorio piu’ ampia del Comune di Segrate.
La mobilita’ dei cittadini segratesi per raggiungere i luoghi di destinazione deve essere garantita da interventi integrati con la collocazione di nuovi insediamenti abitativi. Cio’ comporta una modifica della attuale situazione, in cui chi si muove dalla periferia a Milano attraversa il centro abitato del Comune di Segrate, e chi si muove da uno all’altro dei Comuni della prima e della seconda fascia deve passare da Milano.
L’inquinamento da traffico va combattuto declassando la Cassanese e riducendo le code di auto sulla Rivoltana e sulla Padana Superiore. Cio’ comporta un intervento sul sistema viabilistico del Comune di Segrate.
4. L’inquinamento da riscaldamento va combattuto richiedendo che le nuove abitazioni abbiano sistemi a basso impatto ambientale e favorendo la riconversione degli impianti delle abitazioni esistenti.
L’inquinamento da siti produttivi va combattuto esigendo il rigoroso rispetto della normativa vigente e bonificando i siti contaminati.
L’inquinamento da rumore va combattuto esigendo che la Commissione Aeroportuale individui senza altri indugi le zone A, B e C sottoposte al rumore aeroportuale, permettendo quindi una sollecita revisione dei piano di azzonamento acustico adottato, ma mai approvato, dal Comune di Segrate, e la conseguente messa in opera degli interventi di mitigazione.
Una gestione consapevole del ciclo dei rifiuti per permettere il riutilizzo di molti materiali che oggi sono inceneriti o messi in discarica e per minimizzare la necessita’ di costruire nuovi impianti di incenerimento o di nuove discariche.

Nel bilancio preventivo del 2009 ho proposto che venissero stanziate delle cifre specificamente destinate a:
La redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente.
La definitiva approvazione del piano di azzonamento acustico.
L’apertura di un punto Infoenergia.
La distribuzione gratuita dei sacchetti biodegradabili per la raccolta della frazione organica del rifiuto.
L’inizio di attivita’ di Agenda 21 locale in collaborazione con alcuni Comuni dell’Est milanese.

Sono aperto al confronto con tutti, specialmente se hanno un progetto, un’idea, e la vogliono discutere con me e con chi altri desiderano. Ma, per piacere, non solo critiche distruttive. Quelle, sono capace anche di farmele da solo!


Bruno Rindone
Assessore all'Ambiente
del comune di Segrate

Proposta di MetaParco diffuso

di Santina Bosco
Premessa:
“Tutelare l'ambiente per salvaguardare la salute. Una necessità non più rinviabile come dimostrano i 'numeri: il 75% delle malattie e delle cause di morte è legato proprio al degrado ambientale e a stili di vita scorretti”:


così i medici italiani che riuniti a Padova la scorsa primavera hanno dato vita alla Carta per la tutela della Salute e dell'Ambiente.

Ovviamente i medici si preoccupano della nostra salute, (sviluppo sostenibile in grado tutelare la salute, curandò l'ambiente), ma anche i nostri amministratori nazionali e locali dovrebbero farlo, pensando prima di legiferare o di approvare provvedimenti di modifica alla situazione attuale. Nella nostra zona, così vicina a Milano, la qualità dell’ aria è nettamente peggiorata nell’ultimo decennio, come dimostrano i dati oggettivi delle rilevazioni e soggettivi delle nostre piccole malattie respiratorie.


A Segrate siamo 34 mila abitanti e la prospettiva è quella di diventare molti, ma molti di più, grazie a tutti i nuovi quartieri in progettazione e costruzione.
Tecnicamente si chiama livello di antropizzazione crescente e volgarmente significa che stiamo per diventare troppi.
E troppa gente sullo stesso territorio provoca irreparabili danni all’ambiente, a meno che non si faccia qualcosa per mitigarli.
Qui vogliamo proporre un modesto suggerimento, partendo dal presupposto che la spinta urbanistica partita da alcuni anni è inarrestabile, per svariati motivi che devono essere ben discussi in altra sede.


Il problema:
Segrate è in espansione urbanistica, però non sembra esserci un piano complessivo di mitigazione paesistica ed ambientale e soprattutto, mancando la città di un buon sistema di trasporti pubblici, tutti usano l’auto.
Il progetto comunicato dall’amministrazione prevede in pratica il completamento dell’urbanizzazione totale del territorio di Segrate, aggregandone le varie frazioni di progetto alle opere infra-strutturali previste da altri capitoli di spesa, come l’accordo programmatico e le decisioni prese a beneficio dell’ l’Expo. (Si tratta in effetti di un vero processo di “metropolizzazione” del territorio: per la dilatazione estrema degli insediamenti abitativi le aree urbane della prima cintura tendono a saldarsi con quelle metropolitane con la formazione di una potenziale megalopoli che consuma tutto il suolo disponibile. Ma quando la città sarà un unico gigantesco agglomerato urbano, dove andremo a prendere la superficie naturale produttiva che possa soddisfare i nostri consumi ed assorbire i nostri rifiuti?). Il problema centrale di questo progetto è che tratta i singoli pezzi di terra come fossero gli unici da edificare e perde di vista l’entità totale dell’intervento, ed è questo il pericolo: l’impatto ambientale di ogni singola edificazione non rappresenta un gran pericolo, ma la somma di tutti i nuovi quartieri residenziali costituisce una sfida alla natura del nostro territorio - che noi non vediamo perché guardiamo i singoli pezzetti. Questo progetto consuma troppa natura e la consuma male due volte: con esaurimento totale della risorsa suolo e con danno ambientale emergente.

Aumento dell’anidride carbonica, aumento del particolato fine ed aumento della temperatura: queste tre conseguenze della massiccia urbanizzazione sono alcuni esempi di danno emergente ambientale e di salute.
Un aumento sconsiderato della popolazione senza che sia impostato un piano globale di mitigazione delle conseguenze mette a rischio la generazione dei nostri figli : noi dovremmo fare qualcosa!

Di che cosa avremmo bisogno:
Da quanto scritto sopra, è evidente che avremmo bisogno di formare un quadro complessivo del danno ambientale emergente, prima di proporre la cura; ma in assenza di informazioni integrali sul progetto per la città ci sono comunque alcune opere di mitigazione che si possono consigliare. (È lo stesso concetto dell’immunità specifica e di quella aspecifica: se non abbiamo a disposizione gli anticorpi giusti possiamo servirci delle sostanze generiche che il nostro organismo produce per difendersi, il lisozima ad esempio).

Abbiamo infatti bisogno di:
· ridurre gli effetti perversi della massiccia e rapida trasformazione d’uso del suolo (progressiva sostituzione di terreni agricoli con terreni edificati)

· mitigare l’isola di calore creata dalla vicinanza alla metropoli milanese con miglioramento del micro-clima locale.

. trovare un'alternativa alla mancanza di un parco o di un bosco locali che contrastino l’effetto serra, contribuendo nel contempo al mantenimento delle biodiversità

· restituire ai cittadini segratesi una qualità dell’aria portatrice di buona salute.

La soluzione semplice è quella di ridurre il consumo di suolo, sostituendo l’edificazione eccessiva con lo strumento della naturalità, che sia in grado di ridurre la produzione di anidride carbonica e di particolato fine e di tamponare il rialzo termico che deriva dalla metropolizzazione.

Soluzione proposta:
La soluzione proposta si chiama MetaParco diffuso.
Con l’espressione metaparco si intende un parco che è diverso dal parco “normale” in quanto non si trova in unico spazio del territorio comunale, ma spezzettato qua e là (diffuso). Nella mappa dei parchi della Provincia di Milano, Segrate è uno dei territori che non beneficiano di alcun parco, come ad esempio quello dell’adiacente comune di Pioltello (Parco delle Cascine, riconosciuto e tutelato dalla Regione Lombardia).
Al contrario, a Segrate le aree agricole un tempo coltivate sono state abbandonate senza che ci sia stata alcuna compensazione biologicamente affine. La proposta di MetaParco implica che in ogni lotto di variante PII si debba ridurre la quota edificata per creare una zona da destinare a Parco Diffuso, in una misura percentuale sufficiente a salvaguar-dare la zona dal punto di vista biologico / ambientale.
In questo dovremmo essere aiutati dalle idonee istituzioni universitarie e da enti terzi come l’Arpa, per essere certi di fronte i nostri cittadini della bontà della valutazione di questa misura.
Dal momento che un metaparco avrebbe un impatto minore di un parco sulla riduzione della CO2 e del articolato, per incrementare la quota di verde arboreo, a fianco del recupero di quote di territorio da destinate a questo scopo nelle aree da urbanizzare o in quelle cosiddette dismesse, si potrebbero anche prendere in considerazione il progetto del Bosco della Mobilità, secondo la denominazione della Provincia): perciò potremmo affiancare ad ogni strada/autostrada in essere e costruenda un filare boschivo, con la piantumazione di alberi adatti nelle grandi opere stradali della viabilità speciale e riqualificata.
L’istituzione di una Consulta Cittadini-Istituzioni sul questo tema sarebbe un atto di civiltà, che verrebbe additato ad esempio virtuoso di come va portato avanti il governo della cosa pubblica; della Consulta dovrebbero far parte obbligatoria gli enti terzi istituiti per aiutare in materia ambientale i comuni e le province, in modo da semplificare il ricorso alla loro expertise in materia.
Questa Consulta rientrerebbe peraltro negli obiettivi di Agenda 21 locale.

In conclusione:
Eccola la soluzione che insieme ad una ragionevole riduzione delle cubature può mitigare l’impatto che avranno le conseguenze del raddoppio della popolazione: sono gli alberi!
Non aiuole fiorite o cespugli ornamentali, ma alberi di alto fusto, che siano in grado di fare in grande ciò per cui madre natura li ha inventati
- assorbire l’anidride carbonica in eccesso e restituirci in cambio ossigeno; ricordiamo che il meraviglioso processo produttivo capace di fare ciò si chiama fotosintesi clorofilliana. Anche il nuovo presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler tra i suoi primi atti combattere l’anidride carbonica
(è sempre lei, la nemica, anche se i giornalisti la chiamano, chissà perché, biossido di carbonio – con brutto calco dall’inglese)
- assorbire particolato fine
- tamponare l’effetto serra generato dal costante incremento di CO2 e quindi almeno in parte mitigare l’isola di calore. (per mitigarla veramente dovremmo costruire di meno). Per far spazio agli alberi dobbiamo rinunciare ad alcuni insediamenti abitativi, ma ne vale la pena: ne trarrà beneficio non solo la nostra salute , ma anche la qualità della nostra vita (volete mettere vedere dalla nostra finestra un albero piuttosto che una casa?) ed il valore della nostra abitazione (idem come sopra; quando l’estetica ambientale si sposa al business).

Santina Bosco

2 febbraio 2009

E se anzicchè un Parco ne facessimo 6?

Quello che scrive Santina Bosco sullo "Speciale Ambiente" di Segrate Democratica è accattivante, mi convince, ritengo difficile progettare un grande parco omogeneo qui a Segrate.
Perché?
Perché non esiste una sola, ma tante Segrate diverse.

Ed allora quale migliore idea che creare tanti piccoli parchi? Dopotutto è proprio il concetto di Santina: il MetaParco, il parco diffuso.
Sarebbero i “Memoriali” di un pezzo di città che non c’è più.
Sarebbero dei giardini effimeri, che propongono una esperienza multisensoriale sul tema dell’incontro, incontro delle culture storiche, incontro tra generazioni di segratesi, incontro del tradizionale e del moderno, della ruralità e del post-industriale.
E’ come se coloro che vi andassero potessero incontrare coloro che non sono più lì, ma anche coloro che sono venuti da altrove e coloro che saranno lì dopo di loro.
Questo incrocio tra diversi ambienti del passato e la loro cultura farebbe nascere un ventaglio di sguardi nuovi e di esperienze sensibili che saprebbero risvegliare i sensi di tutti.

Alla Segrate agricola potremmo intitolare un giardino - campo di grano, attraversato al suo interno da un sentiero.



La Segrate dei fontanili e delle zone umide, meta di tante gite degli scolari segratesi, con annesso studio sui girini: mi piacerebbe fosse realizzata un'area verde, un labirinto di alte canne di bambù e vegetazione lacustre.


La Segrate industriale potrebbe essere rappresentata da bidoni metallici trasformati in contenitori di fiori e piante, in ricordo del primo insediamento Fischer Steiner di fine anni 60, in via Morandi.


E la Segrate post industriale?: un giardino di tubi metallici a fianco di fiori e piante, in ricordo della ex Duina e di una Segrate oggi sostituita da quella del terziario avanzato.


Il parco del Lago Azzurro, un’altra Segrate scomparsa ; ridoniamo un po’ di azzurro, con foglie di plastica, al colore grigio delle nostre cave che verranno trasformate presto in laghetto.


E se le foglie azzurre di plastica non vi piacciono, ricordatevi di quanto erano dolci e rosse le framboises di Segrate…..



Foto dei "Jardins des Ephéméres" di Quebec City scattate da Rodolfo Di Nardo in occasione del quattrocentesimo anniversario della creazione della "Nouvelle France"

T-RED: ovvero "Come rimpinguare le casse comunali"

Quello dei semafori intelligenti o T-Red è ormai un vero e proprio scandalo che investe per responsabilità anche gli amministratori dei comuni interessati.
Da quel che risulta dalla cronaca di questi giorni le amministrazioni che avevano fatto montare queste apparecchiature per rilevare le infrazioni ai semafori pagavano alla ditta installatrice dei T-Red il 25,1% per ogni contravvenzione.
A Segrate l’appalto era stato vinto da una società segratese che si era aggiudicata la gara alla scadenza del 17 luglio 2006.
Decine di migliaia di automobilisti risultano vittime di un meccanismo che, nella migliore delle ipotesi, non era stato controllato da dirigenti forse un po’ troppo “distratti”.
Solo a Segrate le multe sono state oltre 35 mila. Il PD si era già attivato e aveva dato il proprio aiuto alla federconsumatori che ha aiutato centinaia di cittadini a ricorrere contro le multe. L'indagine della magistratura ha messo sotto inchiesta 109 persone: tra queste anche il comandante e il vice comandante dei vigili del nostro paese.

QUALORA LA MAGISTRATURA DOVESSE CONFERMARE L'ACCUSA IL PD DI SEGRATE SI IMPEGNERA’ AFFINCHE’ IL DENARO VENGA RESTITUITO AI MULTATI INGIUSTAMENTE.

La crisi di cassa dei Comuni non può essere risolta con operazioni che vanno a toccare le tasche dei cittadini. Le amministrazioni locali dovrebbero invece battersi per ricevere più attenzione da parte del Governo, ad esempio appoggiando le proposte di legge avanzate dal Partito Democratico in tema di finanziamento degli enti locali.
Appare necessario ora fare piena luce sulla vicenda non ricorrendo ad inutili indulgenze.

Partito Democratico di Segrate
Via Grandi 28
http://www.pd-segrate.com/