3 aprile 2009

L'ospedale "FATELASPIAFRATELLI"

Se le parole hanno un senso e se passasse
l’emendamento leghista sull’obbligo di denuncia dei clandestini da parte dei medici ospedalieri, il vecchio e glorioso ospedale milanese:
FATEBENEFRATELLI
dovrebbe cambiare nome in:
FATELASPIAFRATELLI

E pensare che l’ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli nasce nella prima metà del XVI secolo per opera di San Giovanni di Dio, laico spagnolo che si dedicò alla cura dei malati, dei poveri e delle prostitute. I clandestini allora non esistevano.
I suoi discepoli, già dal 1572 fecero propria la regola di Sant’Agostino e professarono i voti di povertà, castità, obbedienza e assistenza agli infermi. Ora con l’emendamento leghista, in teoria, dovrebbero adempiere al quinto compito: fare la spia dei fratelli.
“Le parole sono pietre, scriveva Primo Levi.
Com’è facile ferire con le parole … e poi ognuno conta le proprie cicatrici".
Ma quando dopo tante parole nasce un emendamento di questo genere occorre porsi qualche domanda.
Chi sono e come nascono i clandestini ?
In natura non esistono clandestini. Conosco gente che di professione fa il calzolaio, il dottore, il panettiere, l’insegnante, il metalmeccanico, ma il clandestino di professione non lo fa nessuno.
Il clandestino nasce da legislazioni nazionali inadeguate. Sono le nostre leggi sbagliate che creano il clandestino. Ai tempi di Erode, in Palestina, Giuseppe e Maria, furono costretti a migrare clandestinamente in Egitto per salvare la vita del bambino Gesù.
Succede poi che nell’odierno pensiero comune si dà al termine clandestino una connotazione negativa e quando la negatività della connotazione diventa senso di colpa il gioco è fatto.
La clandestinità è repressa in tutti i modi e diventa reato penale.
Il colpevole di clandestinità diventa delinquente, non perché delinque, bensì perché clandestino.
Cosa possiamo fare per uscire da questo corto-circuito?
Dobbiamo migliorare le leggi che ne decretano lo status (leggi Bossi-Fini).
Dobbiamo rendere meno difficile la loro vita. In tal modo sono sicuro che migliorerebbe anche la nostra.

Rodolfo Di Nardo

8 commenti:

Anonimo ha detto...

stamane ero per una visita medica al policlinico

una Mamma (maiuscolo) orientale dedicava il suo tempo al suo piccolo di ca 6 anni.
Insegnava l' uso del cellulare

Una mamma (minuscolo) italiana sbaciucchiava un moccioso della stessa età che incurante degli altri gridava a squarciagola.

Il piccolo -non è colpa sua- quando era il suo turno si faceva prendere da una crisi isterica rifiutando la visita medica


Senza generalizzare ma credo questa la sintesi :

Un popolo ignorante (noi italiani) e confuso che sa solo lamentarsi con una pretesa di superiorità nei confronti di altra gente che -sempre Senza generalizzare- spesso ha molto da insegnare..

Se ti capita vedi l'ultimo film di Clint E. " GranTorino" ...


Ciao

Anonimo ha detto...

ciao Rodolfo,
Solo 2 righe perchè sono al lavoro.
Io sono allineato con Maroni.
Secondo me fare spallucce, fingendo che il problema criminalità non esista è profondamente sbagliato.
Inutile eludere il problema che gli immigrati stranieri abbiano una propensione a delinquere decisamente superiore alla media di quella italiana.
Nessun problema per coloro che possiamo accogliere , che lavorano , e che si comportano in conformità con la legge ( e ce ne sono ).
Nessun alibi di "fratellanza" o di "poveri migranti" con coloro che delinquono o che superano il numero che la nostra terra può integrare.

ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Rodolfo,
il tema trattato è molto importante, oltre che interessante.
Anche il tuo articolo si legge d'un fiato, forse anche meglio degli altri.
La chiusura poi dovrebbe essere uno dei temi di riflessione di governo e maggioranza.
Quando dici: "Dobbiamo rendere meno difficile la loro vita. In tal modo sono sicuro che migliorerebbe anche la nostra." esprimi due concetti forti.
Il primo è la solidarietà; loro sono già in difficoltà perchè aggiungerne ancora?
Il secondo è un dato di fatto; senza gli immigrati tante situazioni sarebbero insostenibili. Basta pensare alle assistenti che aiutano gli anziani o ai manovali nei cantieri che per quattro soldi e poche tutele ci costruiscono le nostre case.
Ci vediamo al prossimo incontro segratese.
Ciao.
Lorenzo

Anonimo ha detto...

Mi sembra una pubblicazione ben fatta e corretta, purtroppo
con posizioni certamente minoritarie in Italia e a Segrate
(così credo, anche se abito a Monza, dove sabato scorso
passando accanto a un gazebo ho sentito con le mie orecchie
una persona (?!) che urlava "Ma perché se da tutte le parti
le chiamano Ronde Padane noi non possiamo chiamarle
con lo stesso nome?"). Non sono tempi facili ma credo che
sia importante, come tu dici, non essere indifferenti.

A presto,
Paolo

Anonimo ha detto...

Ciao Rodolfo,

questa è una battaglia giusta. Era ora che qualcuno fi facesse avanti e lo dicesse: i migranti sono prima di tutto persone ... e lo sono prima ancora di essere stranieri e prima ancora di essere problemi di sicurezza o di decoro (decoro che -detto fuori dai denti- sempre più persone scambiano con sicurezza).

Finalmente.

Bye,


P.S. Non vorrei fare quello che si allarga oltremisura ma, ne aprofitto per elencare altre battaglie giuste:
non esiste nessuna emergenza sicurezza: dobbiamo ricominciare a vivere il teritorio
abbiamo un mondo solo e lo stiamo usando tutto:
il riscaldamento globale è anche un problema nostro
il consumo del suolo è, sopratutto in Italia, un problema nostro
le risorse ittiche sono allo stremo, le risorse agricole italiane non bastano più a coprire i nostri consumi, l'energia è destinata ad essere sempre più costosa ..
il corpo e mio e voglio che il mio testamento biologico sia vincolante. Non mi importa ciò che ne dice questo o quello, è un mio diritto! Il 70% degli italiani la pensano come me, è ora di fare un referendum e vincerlo!
ma questo forse è un po' troppo grande per la sede locale di un partito italiano: la democrazia è un ottimo sistema per governare il territorio ove essa vige, ma non fornisce nessuna garanzia per le persone che non abitano sotto il governo della stessa ... è ora di trovare un modo per garantire dei diritti anche a chi, come i palestinesi, vivono sotto il durissimo e violento giogo di un'altro stato (seppur democratico) ...

Anonimo ha detto...

Ritengo che il problema sicurezza é un problema reale e non vada sottovalutato. In ogni caso una risposta così radicale e liquidata in due slogan come fa la lega non può essere la risposta adeguata. Stiamo parlando di uomini e pertando, seppur nella fermezza, non si può affrontare il problema con uno stato di polizia ma analizzando tutti gli elementi che vanno dalla conoscenza dei migranti, ai loro problemi ed a una adeguata integrazione sul territorio. Sul rispetto delle regole e sulla legalità credo siamo tutti d'accordo ma non dimenticandoci che in un paese dove un centinaio di indagati fanno parte dell'organo politico nazionale come il parlamento, parlare di regole e di legalità sembra l'ennesima barzzelletta in cui il popolo italiano trova la sua massima espressione.
fraterni saluti
Franco

Anonimo ha detto...

Non l'ho ancora letto con attenzione, ma mi sembra del tutto condivisibile e non banale.

Buon lavoro e buona Pasqua

Anonimo ha detto...

Non ho purtroppo il tempo di leggere tutto l'articolo ma vorrei esprimere il mio parere sulla gente migrante. Vede sig. Di Nardo,non si tratta di argomento politico, qui entra in gioco l'educazione i principi morali che abbiamo ricevuto.
IL MIO CREDO MI IMPONE DI VEDERE IN QUESTA GENTE DEI FRATELLI IN CRISTO e per quanto mi sarà possibile li considererò tali indipendentemente dalla mia appartenenza politica. Certamente questo non vuol dire che non ci devono essere regole,
proprio per il vivere civile e per poter dare aiuto con spirito di servizio al nostro prossimo senza essere sopraffatti ci dobbiamo imporre delle regole.
Molto cordialmente