di Bruno Rindone
assessore all’Ambiente
Segrate ha ormai raggiunto il 50% di raccolta differenziata dei rifiuti, togliendosi dalla posizione di fanalino di coda, insieme a Milano, con un pessimo 35%. E questo permette quindi di trattare da pari a pari, sul ciclo dei rifiuti, con i Comuni vicini, molto più virtuosi nella raccolta differenziata, contribuendo a togliere l’impressione che il Comune di Segrate sia interessato solo a costruire, non a migliorare la qualità della vita. Ma sarà vero?
Impressiona infatti il fatto che Segrate, a differenza dei Comuni vicini, non abbia un Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, e cioè che non conosca lo stato del suo ambiente. E impressiona ancora di piu’ che questo avvenga mentre l’Amministrazione Comunale modifica profondamente il territorio con una serie di impegnativi interventi. Ne concludo che l’Amministrazione è interessata alla crescita del Comune di Segrate, ma non allo sviluppo. Cioè, all’allargamento del mercato della casa e alla costruzione di infrastrutture, ma non al miglioramento della qualità della vita dei segratesi. Lo strumento del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente serve proprio a distinguere tra interventi che migliorano la qualità della vita e interventi che la peggiorano.
Ho proposto che questo strumento sia redatto nel 2009, per mezzo di un apposito stanziamento in bilancio, e di una gara pubblica che selezioni una collaborazione con chi ha serie competenze in merito. Impressiona inoltre il fatto che Segrate abbia pochissimi rapporti con i Comuni vicini, e che quindi problemi come il ciclo dei rifiuti, il rumore aeroportuale, la mobilità, la salvaguardia della natura, l’innovazione tecnologica, vengano affrontati con mentalità localistica, generando confusione e, soprattutto, generando i conflitti tipici di quando non vi è una visione unitaria del territorio ma solo la soddisfazione di piccoli interessi da parte o di campanile.
Lo strumento dell’Agenda 21 locale serve proprio a organizzare il consenso intorno alle politiche di uso del territorio, specialmente quando si tratta di discutere la collocazione e la funzionalità di grandi infrastrutture o di siti produttivi. Ho avviato contatti con gli Assessori all’Ambiente di Pioltello, Peschiera Borromeo, Cologno Monzese, Settala per proporre Convegni e Conferenze di Servizio sugli argomenti di interesse per l’est milanese, di concerto con l’Assessore competente della Provincia di Milano.
Impressiona anche il fatto che il Piano di Azzonamento acustico del Comune di Segrate, adottato nel 2004, non sia mai stato approvato, sostenendo che non si può approvare poichè manca la definizione delle zone di competenza della Commissione Aeroportuale. Osservo che altri Comuni hanno ugualmente approvato il Piano di Azzonamento acustico e dato quindi inizio agli interventi di mitigazione. Il Comune di Segrate avrebbe dovuto comportarsi nello stesso modo, in modo da non penalizzare quei cittadini a cui spettano interventi di mitigazione per, ad esempio, il rumore ferroviario, il rumore derivante dai grandi assi di traffico, o quello degli insediamenti produttivi.
Inoltre, avrebbe dovuto insistere per la localizzazione delle zone di competenza della Commissione Aeroportuale, e non avrebbe dovuto effettuare interventi sul territorio se non dopo aver precisato, punto per punto, quali interventi erano consentiti. e quali erano invece incompatibili con l’Azzonamento acustico.
Che avverrà se un investitore, o un operatore, a cui oggi è stato dato il permesso di costruire in una certa zona, domani scoprirà che in quella zona il suo progetto non si può attuare, o, anche se attuato, avrà un valore di mercato inferiore a quello sperato? Sia il cittadino, che l’investitore, che l’operatore diranno: non potevate fare le cose perbene fin dall’inizio? Ho proposto che il Piano di Azzonamento acustico del 2004 sia rapidamente reso attuale, per mezzo di un apposito stanziamento in bilancio, e quindi approvato, in modo da rendere possibile l’adozione di interventi di mitigazione.
Anche qui, con la collaborazione di chi ha serie competenze in merito, individuato mediante l’effettuazione di una gara pubblica. Sul rumore aeroportuale si può chiedere ai cittadini segratesi, e a quelli degli altri Comuni vicini, di spalmare le rotte aeree dopo avere effettuato un drastico taglio del volume di traffico su Linate, che è molto cresciuto negli ultimi anni, ed imponendo che i voli che rimarranno siano effettuati da aeromobili poco rumorosi.
Quindi, prima i tagli, poi il negoziato sulle rotte e non viceversa. Sappiamo che negoziare le rotte senza effettuare tagli è un approccio ormai fallito.
Perchè insistere?
Danneggia tutti, cittadini, investitori, operatori.
Bruno Rindone
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